VERONA. PERCHÈ TIRARE IN BALLO UNA CITTÀ PER DIFENDERE ALCUNI TIFOSI?

5 novembre. Verona. Consiglio Comunale. Uno dei consiglieri ha un’idea: non prendiamo le distanze dai fatti accaduti. Anzi: perché non diffidiamo noi Mario Balotelli? Il consigliere che ha avuto questa trovata si chiama Andrea Bacciga. Ed è stato rinviato a giudizio per un saluto fascista fatto in faccia a delle manifestanti femministe. Altri tre consiglieri, sentita la proposta, l’hanno trovata brillante e l’hanno appoggiata. E così, stamani, la mozione è stata depositata. Diffida Balotelli e tutti “coloro che diffamano la città di Verona”. Tutti. Ma c’è un però. Forse a causa della fretta di partorire questa idea, gli ideatori si sono scordati un fatto: che la città non c’entra niente con quei singoli tifosi che hanno compiuto quei gesti. Niente. Qui si parla di alcune persone, tra molte altre, che tifavano per una società calcistica privata. Che ha sede a Verona, sì. Ma che rimane privata e che certo non rappresenta tutti. Perché allora tirare in mezzo l’identità del comune per difendere un gruppetto di tifosi? Non è forse questa una mancanza di rispetto verso la città stessa? Un po’ come se domani io commettessi un reato e poi chiedessi al comune di Roma di diffidare chiunque se la prendesse con me, perché questo lederebbe all’onore della città. Sarebbe follia. Come, sinceramente, lo è anche questa.