EMMA È ANCORA NELL’INFERNO DI CORINALDO. TREMILA EURO PER DECRIPTARE IL CELLULARE

DI CLAUDIA SABAEra il 7 dicembre dello scorso anno quando Emma, una ragazza di 14 anni, moriva nell’inferno della discoteca di Corinaldo.Insieme a circa 1400 persone, aspettava l’arrivo di Sfera Ebbasta.Ma dopo due ore dall’orario previsto, Sfera non arriva.Tra la folla, pressata all’inverosimile, qualcuno all’interno della discoteca spruzza uno spray al peperoncino.È panico.La folla si accalca verso l’uscita ed è in quel momento che si consuma la tragedia.Insieme ad Emma, altri quattro ragazzi e una mamma, perderanno la vita calpestati nella calca.Sfera Ebbasta, non arriverà mai nella discoteca di Corinaldo.Fazio Fabini, il papà di Emma, da allora, non è ancora riuscito a entrare nel cellulare di sua figlia.Dopo aver avuto indietro il cellulare dalle forze dell’ordine, vorrebbe ritrovare, attraverso il telefono, le ultimeimmagini felici di sua figlia, custodite in quell’iPhone.Ma non può. Non conosce i codici.Ha provato in ogni modo a entrare nella memoria del telefono.Ha chiesto aiuto alla polizia postale, alla Apple, a tecnici specializzati.Tutto inutile. “Mi piacerebbe leggere i suoi messaggi, magari non ancora spediti, vedere le sue ultime foto”, dice il papà.Era stato proprio lui a regalarle quell’iPhone dopo l’esame di terza media.Per risalire alla password hanno provato con le date di nascita di chiunque.Ma non ha funzionato.“Alla Polizia postale ci hanno detto che una società di Monaco di Baviera può fare quest’operazione per 3 mila euro”,La polizia è entrata nei cellulari degli indagati ma non in quello di Emma, che resta invece secretato. “Vorremmo solo rivedere il sorriso di Emma, recuperare quell’ultima notte, forse anche il suo viaggio a Londra. Ritrovare i suoi ultimi mesi”.Emozionarsi ancora, tra i sorrisi persi di Emma, mai sbocciata alla vita.