A PROPOSITO DELLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI

A PROPOSITO DELLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI

Vi fornisco una dritta, gratis: ogni volta che, in riferimento al Levante e al nord Africa, vedete raggruppamenti ufficiali, comitati, enti, iniziative, fondazioni o conferenze che hanno nella loro denominazione espressioni come “protezione dei cristiani”, “per i cristiani”, “persecuzione dei cristiani” ecc, state certi che si tratta di robe irricevibili, basate sulla malcelata induzione ad un vigliacco doppio standard, vettori di una islamofobia (verso i sunniti) di fondo che non ha nemmeno il coraggio di mostrarsi per quello che è, preferendo travestirsi da selettivo spirito caritatevole, mentre in realtà veicola l’idea che alcuni meritino tutela più di altri, anche se gli altri muoiono e vengono perseguitati pure in quantità maggiori. È, in tutta sostanza – nascosta dietro ad una apparentemente legittima e innocua volontà empatica verso comunità perseguitate (come certamente sono i cristiani in Iraq, ad esempio) – una ipocrita, rivelatrice operazione di marketing, normalmente appannaggio di sovrafascistelli vari, i quali sanno bene quanto presso un pubblico malato di scontro di civiltà attecchisca il messaggio dal retrogusto crociato dei “cristiani” da proteggere, e quanto poco invece attecchisca quello dei musulmani – circa il 90% delle vittime del terrorismo mondiale dal 2004 a oggi – da proteggere. Un’esca anche per persone in buona fede, che aderendo a queste iniziative credono di fare del bene ma nn si rendono conto di diventare invece organici, strumenti di una subdola propaganda reazionaria, di una narrazione che tocca impercettibilmente dei tasti evocativi per creare l’humus, la convinzione che il mondo sunnita (al quale si cerca anche di contrapporre quello sciita, stabilendo dei buoni e dei cattivi in “quel mondo”, così da provare a svincolarsi da accuse di islamofobia palese) sia strutturalmente ostile ai cristiani e che ogni sua istanza debba essere per questo motivo neutralizzata alla fonte, ogni evento spiegabile con questa motivazione. Tutto ciò senza dirlo, però: per rendere la cosa digeribile magari anche a sinistra, in Italia (dove l’ignoranza media su queste cose permette le peggiori falsificazioni) basta aggiungere alla fine che si vuole il dialogo, un dialogo in realtà vuoto di contenuti ma perseguibile e vendibile cooptando figure religiose funzionali a questa narrazione, e che ricordano quelli che in altri ambiti Malcom X chiamava i “negri (musulmani) da cortile”. L’ultima iniziativa di questa risma, non a caso, è la Conferenza internazionale sulla persecuzione dei Cristiani, promossa e organizzata a Budapest da Fidesz, il partito del noto costruttore di ponti Viktor Orban. E gli altri partecipanti ve li risparmio: fate vobis