A PROPOSITO DEI SENATORI PENTASTELLATI PASSATI ALLA LEGA

A PROPOSITO DEI SENATORI PENTASTELLATI PASSATI ALLA LEGA

“Vergogna!”, sento dire da amici pentastellati a proposito dei senatori passati alla Lega (purtroppo soltanto da loro: agli altri, appiatti sul presente e dunque indifferenti ai devastanti effetti di lunga durata dell’immoralità, piacciono sia i tradimenti che i traditori). Penso sia giusto continuare a usare la parola, purché si sia consapevoli che per troppi italiani non ha più alcun significato, come del resto non ce l’hanno onore, dignità, integrità, virtù, lealtà, affidabilità.Ecco la definizione di “vergogna” del vocabolario Treccani: “Sentimento più o meno profondo di turbamento e di disagio suscitato dalla coscienza o dal timore della riprovazione e della condanna (morale o sociale) di altri per un’azione, un comportamento o una situazione, che siano o possano essere oggetto di un giudizio sfavorevole, di disprezzo o di discredito”. Lasciamo stare la coscienza, che è stata totalmente interiorizzata e trasformata, come la libertà, in mera affermazione dell’individuo (la coscienza di avere il diritto di fare quello che ci pare, questo è il credo dei liberal). Resta il timore della riprovazione altrui. Quale riprovazione? Chiedete alla gente: dopo trent’anni di propaganda liberista, di antistatalismo berlusconiano e leghista, di apologia renziana dei vincenti (e purtroppo di antipolitica pentastellata), la maggioranza pensa che fare i propri interessi a danno degli altri sia legittimo e farli a danno dello Stato sia meritorio. Quanto alla morale, non hanno idea di cosa significhi. L’unica cosa di cui si vergognerebbero sarebbe parere onesti, fidati, generosi, umili, educati, legati a valori e tradizioni: dunque stupidi, dei falliti.Lo stesso vale la pena lottare per difenderli o recuperarli, quei valori e quelle tradizioni, e per restaurare una società basata su rapporti di rispetto, fiducia e solidarietà invece che sul denaro, la competizione, l’ostentazione. Ma non inganniamoci: vergogna l’è morta e ci vorranno decenni (e qualche catastrofe) prima che si torni a darle senso.