‘NDRANGHETA, L’UMBRIA E PERUGIA NON VANNO RASSICURATE MA MESSE AL SICURO

Ilda Bocassini il primo magistrato che scoperchiò i legami tra imprenditori, politica e ‘ndrangheta al Nord escludeva che in Lombardia si potesse parlare d’infiltrazioni mafiose perché i legami della ‘ndrangheta con il tessuto politico economico erano solidi e strutturati. Dalle indagini per ‘ndrangheta di questi giorni la stessa cosa si può dire per Umbria, Val d’Aosta, Piemonte. In Umbria, per esempio, per troppo tempo e con troppa facilità s’è pensato che la situazione fosse sotto controllo e fatti di cronaca anche gravi sono stati derubricati a episodi isolati, mentre ci si sarebbe dovuto chiedere con più accuratezza qual era la loro ragione, se c’era un filo comune che li spiegava e dove questo filo portava. Insomma anche in Umbria e Perugia non si può parlare d’infiltrazioni criminali ma di ramificazioni nell’economia e nella società umbra e perugina. Non sono un’isola felice, e non è nemmeno vero che quant’è emerso sia dovuto alla crisi perché Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta sono tuttora tra le zone più ricche d’Europa e come abbiamo visto è là che la ‘ndrangheta è riuscita a insediarsi. Se si vuole che queste ramificazioni vengano tagliate non si può pensare che il problema lo risolvano magistrati dalla Calabria, ma c’è bisogno che politica, magistratura, forze di polizia, informazione escano dalle rispettive zone di conforto, non lascino i fatti in superficie, si chiedano cosa c’è dietro di essi e dove portano. C’è anche bisogno che si formi un’opinione pubblica riflessiva, attenta e consapevole che si faccia venire dubbi e pretenda da politica, magistratura, polizia, informazione risposte non superficiali e di routine a questi dubbi. Perché i cittadini non hanno bisogno d’essere rassicurati ma d’essere sicuri che nessuno faccia lo struzzo e che ognuno stia facendo la sua parte e tenga conto di quanto il procuratore Gratteri, forse non a caso, disse proprio a Perugia al Festival del giornalismo “La ‘ndrangheta è in continua evoluzione ma ha un rapporto sempre più intrecciato con il potere politico e massonico. Non e’ mai all’opposizione, ma e’ alla continua ricerca di potere e denaro”.