APOLOGIA DEL BENE

Strana razza gli italiani che pensavano che Zalone si fosse fatto tirare per la giacca da questo o quello mentre in realtà il film del nuovo anno sembra far più proseliti di tanti politici impegnati nella causa perse. Tolo Tolo diventa così corpo della realtà. Divulgarlo, per esser riusciti finalmente a ridere dei drammi che qualcuno ha voluto esasperare, diventa apologia del bene.A svegliare quanti pensavano di aver gioco facile nelle miserie è stato un comico.D’altra parte come poteva esser altrimenti con un cast che comprendeva anche figure di grandissimo impegno sociale come Mohamed BA.Checco Zalone e la sua compagnia di professionisti di altissimo livello sono così riusciti a far quello che nessun altro è riuscito e cioè riunire gli italiani, sotto un unico tetto, dentro le sale cinematografiche e con delle risate pensare inconsapevolmente a quel che siamo. E lo hanno fatto di un tema di cui a dominare era solo l’odio e la paura. Pietro Valsecchi, produttore del film è decisamente contento: “Un risultato incredibile che mi rende ancora più felice perché premia l’opera prima di Checco come regista, una scommessa vinta non solo per gli incassi ma anche per la riuscita del film, che ha saputo divertire ed emozionare grandi e piccoli al di là di ogni divisione ideologica. Il nuovo decennio inizia bene per il cinema italiano grazie a questa iniezione di fiducia e di incassi che ricadono su tutto il sistema cinematografico”.Tolotolo nel suo primo giorno di proiezione ha realizzato ben 8.6 milioni di euro, un debutto impressionante.“Il cinema che fa discutere, provoca, torna a far riflettere e si evolve, fa bene a tutti!”, ha twittato il regista Gabriele Muccino. Anche Fiorello fa in complimenti a Zalone: “Ho visto il film di #zalone. Spiazzante, Geniale! Per me, a mio avviso, per quanto mi riguarda, parere personale, secondo me………. BELLISSIMO”. Che Zalone abbia colto nel segno lo si comprende dalle parole di un politico che si aspettava probabilmente di veder qualcosa di diverso; il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa: “Sono stato un asino ad andare a vedere quel film. Sapevo più o meno cosa mi aspettava e ho avuto la conferma di un film non all’altezza dei precedenti, veramente noioso. Non ho mai riso, c’è qualche battuta azzeccata, ma sono una o due, come quando preferisce i terroristi alla moglie che poi è l’unica che mi ha fatto ridere. Per il resto non solo noia, ma anche una specie di buonismo previsto. Alla fine non si è fatto mancare niente, persino un ricongiungimento di cui non si era parlato per tutto il film”. Sì, certo il senatore si aspettava altro, non ha riso, ha capito che si trattava di una apologia diversa, lontana da lui: apologia del bene.