MA QUALE IDEA

MA QUALE IDEA

Ieri sera ho riabbracciato dopo almeno due decenni Pino D’angiò. Un incontro bellissimo, all’interno della chiesa di Gesù Risorto, al Parco Arbostella, tra persone a me care comeEnzo Vigilante, in cui il notissimo autore di “Ma quale idea”, il primo rap in assoluto nella storia della musica, ospite di don Giuseppe Landi, ha parlato di se’ e del suo rapporto con la fede. Pino non ha avuto una vita facile: ha subito sei operazioni alla gola per un brutto male, ha avuto un arresto cardiaco e altri seri problemi di salute. Eppure oggi è un uomo sereno, appagato, che sorride agli altri e non si prende mai troppo sul serio. “Ho fatto il cantante per gioco e sono stato fortunato, per 35 anni ho fatto, pagato profumatamente, quello che avrei fatto volentieri gratis”, ha ammesso intervistato da Agnese Ambrosio. Fondatore della Nazionale Cantanti di calcio con Gianni Morandi e Mogol (“gli unici due amici rimasti del mondo dello spettacolo”), ha giocato con loro fino al 2012 per beneficenza raccogliendo ben 49 milioni di euro. Poi gli anni duri della malattia. E una convinzione: “Non si lotta contro il cancro, si sta zitti e si aspetta”. Il sarcoma come si era manifestato così se ne andò smentendo le previsioni di morte vicina e sicura. Alla fine per un uomo che si definisce cristiano da sempre “una piccola parte di Dio è dentro di noi, Dio è tutti noi messi assieme”. Ci siamo lasciati con la promessa di rivederci presto, di non far passare tanto tempo ancora. E sono sicuro che sarà così