E ALLORA IL PIDDI’?

E ALLORA IL PIDDI’?

Quello che fu il tormentone preferito dell’esercito pentastellato durante i 14 mesi di governo gialloverde sembra aver contagiato anche i drappelli di “ultrasinistri” che con grande consapevolezza politica si presenteranno al voto in Emilia Romagna in ordine sparso, ognun per sè e Borgonzoni per tutti. Per carità, siamo tutti stufi di votare il meno peggio e di turarci il naso. Ogni partito, movimento o listarella ha il diritto di presentarsi autonomamente e di non cedere a logiche tattiche che siano troppo incompatibili con i propri nobilissimi ideali, ma la domanda a cui rispondere in questa specifica elezione è una e una soltanto: vogliamo affidare l’amministrazione della regione a Bonaccini o Bergonzoni? Messa in questi termini la risposta può essere una sola, ma l’esistenza stessa dei candidati dell’ultrasinistra impone di affrontare la questione anche da un punto di vista più ideologico, e per farlo occorre considerare tutte le volte che il PD ha disgustato la Sinistra a partire dal Jobs Act, e poi la Buonascuola, e poi Minniti, e poi le banche, e poi e poi e poi. Bene, ora che abbiamo ben chiare le ragioni che ci fanno desiderare di tirare un bel calcio nei coglioni a Bonaccini e al partito che rappresenta, mantenendoci sullo stesso piano ideologico consideriamo a chi consegneremmo la regione per l’effimero piacere di quel calcio. Dall’altra parte c’è la Lega, quella che autorevolissimi ed imparzialissimi politologi del calibro di Feltri, Belpietro, Giordano e Del Debbio ci garantiscono non aver nulla a che fare con il neofascismo, e se lo dicono loro possiamo stare tranquilli. Sì, d’accordo… Agitano bambole gonfiabili, collezionano condanne per razzismo, distribuiscono autorizzazioni ad usare pistole, bivaccano in Parlamento con lo stesso aplomb di Unni e Ostrogoti, nutrono il loro elettorato con panzane degne di Goebbels, partoriscono leggi incostituzionali e repressive e devono a tutti noi svariati milioni di Euro che si rifiutano di pagare… Però mica sono fascisti. E allora leviamocelo questo sfizio, un bel calcio nei coglioni di Bonaccini, di Zingaretti, di Renzi, di D’Alema, di Berlinguer e via via fino a Gramsci o a Cristo stesso. In fondo non rischiamo nulla, vi pare?