LIBANO, AL GOVERNO SEI DONNE SU VENTI MINISTRI

LIBANO, AL GOVERNO SEI DONNE SU VENTI MINISTRI

Libano –Dovrebbe essere annunciato a breve il nuovo governo. Hassan Diab ha ceduto alle pressioni di Berri e formerà una squadra composta da 20 ministeri anziché 18. Ci saranno molti tecnici che però hanno avuto approvazione dei partiti della coalizione di maggioranza (Fpm-Marada-Hezbollah-Amal et al.), mentre rimarranno fuori gli esponenti del Mustaqbal (Hariri), Quwwet lubnaniye (Geagea), Psp (Jumblatt) e Kataeb-Falangisti (Gemayel). Un governo monocolore forse ha più probabilità di essere efficace ma allo stesso tempo la direzione presa sembra pericolosamente lontana da quella che vorrebbero prendere i manifestanti. Ci sono 6 donne su 20 ministri nel nuovo governo: Zaina Acar (greco ortodossa, FPM, ministero della Difesa), Marie Claude Najm (maronita, FPM, ministero della Giustizia), Lamia Yammine (maronita, Marada, ministero del Lavoro), Ghada Chreim (greco cattolica, FPM, ministero dei Rifugiati), Manale Abdel Samad (drusa, PDD Arslan, ministero dell’Informazione), Vartè Ohanian (armeno ortodossa, Tashnaq, ministero dello Sport e politiche giovanili). Tuttavia, come intuibile, non promette affatto bene. Beirut si sta già riempiendo di manifestanti, stessa cosa a Saida e Tripoli. Per dare una misura: anche a Jbeil – Byblos, la città più benestante e tranquilla del Libano – stanno dando fuoco a tutto per strada