SULLE DIMISSIONI DI LUIGI DI MAIO

Tre parole su Luigi Di Maio, da parte di un elettore convinto del M5S che non ha lesinato critiche al Movimento e alla sua guida. Su Di Maio credo siano da diretre cose: – come uomo di governo è stato semplicemente eccezionale: il M5S ha portato a casa grazie a lui Reddito di cittadinanza contro la povertà, riforma quota cento, decreto dignità contro la precarietà, spazzacorrotti per la galera dei potenti, riforma della prescrizione per una giustizia vera. Capace di guidare il M5S nella delicata fase aperta post crisi del Papete. Da solo il RDC – più importante provvedimento di contrasto alla povertà della storia repubblica – basterebbe, in un paese giusto, a renderlo un politico eccezionale; – come guida mediatico-politica ha manifestato alcuni limiti. Soprattutto durante il governo con la Lega: la mancata autorizzazione a procedere contro Salvini sulla diciotti, il tentennamento sulla TAV (battaglia identitaria), aver lasciato campo mediatico senza contrasto a Salvini sui teatrini con le ONG. Errori pagati dal M5S con una caduta di consenso. Ma errori corretti con un approccio mediatico politico ben diverso col governo M5S – PD; – è stato attaccato selvaggiamente ogni minuto, personalmente e politicamente, sia dai media di destra, ed era logico puntando loro su Salvini, sia assurdamente da Repubblica, dai Giannini, con la strategia tafazziana di indebolire l’unico argine vero e popolare a Salvini e all’estrema destra. Attacchi quotidiani TV giornali media che hanno visto sempre nel M5S e nel suo leader l’anomalia da abbattere, con un tifo spudorato per il ritorno del partito della nazione (FI – PD – Lega). Il mio giudizio su Di Maio e’ quello di un politico eccellente (la perfezione non è di questo mondo) che mostra una lezione di dignità anche lasciando la carica. Spero tanto che chi la raccoglierà ne sia degno.