IL SEME DELL’ODIO HA UCCISO UNA “ROSA”

IL SEME DELL’ODIO HA UCCISO UNA “ROSA”

Il seme dell’odio che sembra attraversare il mondo questa volta ha ucciso Mariam, una studentessa romana di origini egiziane, aggredita da una baby-gang di ragazzine inglesi nel centro di Nottingham.Rosa Nera, così l’avevano soprannominata è morta mercoledì scorso dopo 12 giorni di agonia.La famiglia ha puntato il dito anche contro i sanitari che avevano dimesso la giovane poche ore dopo il ricovero.I medici inglesi non si erano resi conto di un’emorragia cerebrale che la stava uccidendo.Accuse anche nei confronti della Polizia per non aver indagato per tempo su un’aggressione di chiara matrice razzista. Intanto le autorità egiziane si sono mosse per chiedere ai colleghi britannici di condividere le informazioni e consegnare alla giustizia i responsabili il prima possibile. I media egiziani hanno denunciato i ritardi nelle indagini e sui social è partita la campagna con l’hashtag «i diritti di Mariam non andranno persi». C’è anche chi ricorda il caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso al Cairo nel 2016, e di come ci sia stato un atteggiamento ben diverso nel richiedere giustizia.La ragazza studiava ingegneria al Nottingham College, è stata aggredita alla fermata dell’autobus all’esterno del Victoria Centre, in Parliament Street, il 20 febbraio alle otto di sera. Mariam ha cercato di fuggire ma la furia del gruppo l’ha trascinata per terra. Il branco, composto da una decina di ragazze, ha continuato a picchiarla anche sul mezzo, finché non è intervenuto l’autista che le ha bloccate. Mariam aveva già perso i sensi mentre il gruppo, il branco, che aveva ripreso tutta l’aggressione si divertiva a condividere il filmato sui social. Intanto la ragazza veniva soccorsa e portata al Queen’s Medical Center dove i medici l’hanno dimessa poche ore dopo, per quello che sembrava un pestaggio “normale”. Il giorno Mariam continuava a stare male tanto che questa volta è stata ricoverata d’urgenza al Nottingham City Hospital dov’è morta dopo dodici giorni di coma.L’intervento pur tardivo della polizia ha permesso il fermo di una ragazza, una 17enne che però è stata già rilasciata dopo poche ore. Nel corso di alcune interviste il padre, di Mariam, Muhammad, la sorella minore, Mallak, ed alcuni zii hanno raccontato che la ragazza stava camminando per strada quando un gruppo di ragazzine di 15-17 anni le ha urlato contro, chiamandola «black rose», «rosa nera», alludendo al colore della sua pelle. Non era la prima volta che succedeva.Mariam e la sorella Mallak erano già state aggredite quattro mesi prima.Ed a quanto pare, secondo quanto è stato raccontato: “La polizia non aveva fatto nulla per individuare i responsabili».