SARDINE E BONACCINI INDICANO LA VIA
 
        IN Emilia il candidato dei progressisti supera il 51 per cento. La distanza di sette punti con la sfidante solo un giorno addietro, quando erano stati fatti girare dei sondaggi di senso contrario a quelli conosciuti, può dirsi abissale.Ha vinto la forza del sorriso con le solide basi dietro di competenza ed impegno.Sono stati sconfitti i dispensatori di odio e paure, almeno in Emilia-RomagnaIl dato fondamentale è racchiuso in quel più 30 percento in più di votanti rispetto al precedente confronto regionaleA spiegarlo tanti fattori ma soprattutto la presenza di quella forza rigeneratrice rappresentata da tanti giovani, da tante persone disilluse che avevano abdicato ad altri il loro diritto ad essere rappresentati: le Sardine.Vince la voglia di sconfiggere l’odio e le paure, vince la voglia di farsi parte, di ricostruire i ponti.I partiti i movimenti vengono o sconfitti, sono la cornice, possono esser il luogo della sintesi ma dimostrano che senza un candidato affidabile ed una forte massa critica dietro ben poco possono.Si ritorna al bipolarismo, emerge la tensione che ha portato alla condivisione.L’alternativa diventa quella calabrese, dove poteri forti, oscuri, manovrano ed indicano di volta in volta dove spostarsi, qui la vittoria di Berlusconi, del vecchio è evidenteQui massonerie e consorteria hanno fanno il pieno rendendo evidente quanto la speranza del passato sia stata decimata dai fatti giudiziari.Non sono bastati reddito di cittadinanza o guerra alla ‘Ndrangheta a dare forza alla voce resistente di Callipo, troppo il male fatto, troppi gli interessi in gioco.Tornando al punto cruciale del voto in Emilia Romagna si legge probabilmente una campagna elettorale probabilmente irripetibile per altre realtà ma si evidenzia quel che Zingaretti aveva detto e cioè che la stagione del Pd pare conclusa che serve una discontinuità che faccia il suo centro di impegno nei temi ambientali e soprattutto in quelli del lavoro.Certo ci sono le paure, il clima di odio da dover combattere. C’è da affrontare cin coraggio il tema dell’integrazione, dell’accoglienza. C’è da ribadire che il bene vince, che nessuno ama illegalità, degrado o svilimento delle radici ma tutto ciò non può che essere affrontato con lucidità e passione.Quella passione, quell’amore che tante persone, dal niente, hanno rimesso in campo con il sorriso e la voglia di rivendicare il bene comune come bene di tutti e non personale.Si dirà facile nel contesto emiliano romagnolo dove il lavoro, pur nella crisi generale e la cultura rendono la possibilità all’impegno più facile.Facile, si, ma chi avrebbe potuto dare per certo è sicuro il risultato elettorale che oggi andiamo a leggere?C’è in invito alla Toscana, alle altre realtà che andranno al voto nella ormai prossima primavera a raccogliere esempi e costruire in base alle specificità un cammino nuovo che non sia fatto di imposizioni come abbiamo visto nel caso di certe dichiarazioni del candidato del Pd Giani che sembra aver le idee chiare su molte cose, su troppe cose che però non tengono di conto affatto delle tensioni causate da scelte che più verso i beni comuni mirano a interessi ben noti.
