SALVINI E’ ANCORA FORTE E IL BIPOLARISMO E’ TUTT’ALTRO CHE DIMOSTRATO

SALVINI E’ ANCORA FORTE E IL BIPOLARISMO E’ TUTT’ALTRO CHE DIMOSTRATO

Si sancisce ovunque il ritorno del bipolarismo: una sfida a due Salvini versus Zingaretti. E poi leggo con interesse questo dato emiliano che invertirebbe, dopoanni, il trionfo populista tra gli outsiders: gli imprenditori emiliani hanno votato per la Lega, gli operai per il Pd. Insomma, finalmente i ceti meno abbienti che sostengono e si sentono rappresentati dal centrosinistra e non dalla peggior destra o dal M5S. Una narrazione, quindi, di una sinistra che ritrova se stessa, grazie al determinante ausilio delle sardine e della società civile. In questo racconto strabiliante noto però delle certezze granitiche che sinceramente non condivido. L’Emilia Romagna ha una sua specificità (come non considerarlo?), ciò che avviene lì non avviene in altre Regioni. L’Emilia è terra con un tessuto sociale storicamente di sinistra e, soprattutto, con ancora i corpi intermedi. Se vediamo le elezioni in Calabria, già si evince un altro mondo. In Umbria un altro ancora. Sarei attento ad affermare, quindi, che il Pd ha riguadagnato su scala nazionale il “voto popolare” così come sarei molto cauto a celebrare già il ritorno del bipolarismo. I tempi della politica sono velocissimi e gli scenari cambiano repentinamente, come abbiamo visto. Certo, si può constatare un trend ma trovo fuorviante leggere l’Italia secondo il voto in ER. Lo stesso Bonaccini, per vincere, ha centrato la sua campagna elettorale sui temi locali. Salvini è ancora forte e il bipolarismo è tutt’altro che dimostrato. Almeno finché resterà in piedi una legge proporzionale.