SU FRECCIA ROSSA, ERRORE UMANO E LA GRAVITÀ DI QUESTA AFFERMAZIONE
Ora dopo la strage del Freccia Rossa si sente di nuovo sui mass media parlare di errore umano. Ma ci rendiamo conto della tremenda gravità di questa affermazione?I treni ad alta velocità sfrecciano a trecento all’ora su una linea dedicata, costruita con devastazioni ambientali e miliardi di investimento, le nostre linee AV sono le più costose del mondo. La lotta in Valle Susa per la quale è in carcere la nostra Nicoletta Dosio è per impedire questo spreco e questa devastazione. Ed ora tutto questo non servirebbe neppure ad evitare l’errore umano, cioè uno scambio deviato che fa deragliare un treno come nell’ 800?L’errore umano non esiste, non esiste per il modernissimo TAV, come non è esistito per i binari marci a Pioltello, sempre in Lombardia nel 2018, o poco prima in Puglia sul binario unico senza blocco di sicurezza.L’errore umano non esiste nelle fabbriche dove si costringono gli operai a morire perché mancano o non si fanno funzionare i meccanismi di sicurezza. L’errore umano non esiste nei ponti che crollano.Dire che si muore per errore umano non è solo una offesa a chi muore, ma è anche una ridicola negazione di tutti gli strumenti tecnologici e scientifici attuali. Che IMPEDISCONO che un eventuale errore umano abbia conseguenze. Se invece queste conseguenze ci sono, vuol dire che le norme di sicurezza e i mezzi tecnici di esse non erano in funzione, e questo ha sempre delle RESPONSABILITÀ. A queste responsabilità bisogna risalire se si vuole tutelare la sicurezza e la vita delle persone. Questo è dovuto ai poveri macchinisti uccisi sul lavoro e ai tanti uccisi come loro, non per l’errore di una persona, ma per un sistema sbagliato che ha deciso che la sicurezza è un dato statistico, un conto tra costi e ricavi.L’agenzia ferroviaria della UE nel 2013 ha suggerito la formula della “sicurezza sostenibile” cioè un maledetto algoritmo che calcola fino che punto convenga spendere in tecnologia e quando invece non sia meglio dare per scontato qualche morte, per errore umano naturalmente. Poi come a Viareggio può succedere che il numero degli uccisi sballi le statistiche, ma il sistema non cambia. Si continua a morire sui treni e sul lavoro per mancata sicurezza, non per errore umano.
