UNTORI E FLAGELLANTI PRONTI A FAR NUOVI DANNI

UNTORI E FLAGELLANTI PRONTI A FAR NUOVI DANNI

Nel provare a capire certe reazioni, certe dichiarazioni di questi giorni che tutto hanno meno che la volontà di informare, di indirizzare, di aiutare tutta la comunità ad una reazione composta e costruttiva di fronte al diffondersi del coronavirus son venute alla mente certe storie del passato che indicano quanto l’animo umano possa correre il rischio il proprio senno in condizioni di pericolo.Storie come quelle di untori e flagellanti che così colpiscono l’animo umano.I flagellanti furono un movimento cattolico, caratterizzato dalla pratica della autoflagellazione e costituito da varie sette religiose durante il Medioevo, rimasto attivo dal XIII al XV secolo.La flagellazione non era una forma di penitenza nuova ed era usata da numerosi ordini religiosi, quali camaldolesi, cluniacensi, francescani e meno frequentemente domenicani. Essa serviva non solo come pratica religiosa e mortificatrice ma anche come mezzo attraverso cui ottenere da Dio la cessazione di catastrofi, guerre o magari pandemie.Con lo scoppio della peste nera, e la crisi di valori che ne derivò, il movimento dei flagellanti conobbe un nuovo vigore anche perché la punizione corporale divenne una parte della loro missione.Più grave e più devastante fu il loro additare colpe e responsabilità nella diffusione della peste nera, un vero mettere all’indice persone e comunità senza alcun riferimento scientifico.Si trovarono così ad indicare delle comunita ben identificabile come untrici della peste nera con risultati ben immaginabili. Chi vi aderiva a questo movimento doveva, se voleva essere certo della salvezza eterna, farne parte per almeno 33 giorni e mezzo (numero corrispondente agli anni di Cristo).Durante la peste nera il movimento si diffuse con straordinaria rapidità ed intensità, in Italia ed in gran parte di Europa. In Germania, in particolare, il movimento dei flagellanti fu spesso messo in relazione con le persecuzioni degli ebrei.La Chiesa comprese ben presto che stava perdendo il controllo sul movimento, cosicché, nel 1349, papa Clemente VI emanò una bolla che lo vietava, dichiarandolo eretico. Ciononostante i flagellanti non cessarono la loro attività, che talvolta assunse i connotati di un’autentica rivolta millenaristica contro la stessa Chiesa di RomaNell’anno 1400, un’ondata di penitenti e flagellanti attraversò l’Emilia e la Romagna, procedendo da Modena verso Forlì. Qui, secondo le cronache, arrivarono in ventimila; ma poi, proprio a causa di una pestilenza che aveva contaminato il corteo, il movimento si dissolse lasciando dietro di sé numerosi morti.Facile però è immaginare come l’odio e le maldicenze che li accompagnava portasse ad accrescere i drammi di quei giorni dove cultura e medicina potevano fare ben poco.Anche a causa di notizie come questa, nel 1417 il concilio di Costanza rinnovò il divieto.Leggendo di queste storie vengono alla mente altre storie, altri flagellanti, questa volta del nostro tempo. Di figure che si assurgono a cantori di odio e del male che ci dicono cosa fare e di quale colpe dareChe rifuggono dalla ragione per alimentare confusione e creare un consenso che il coronavirus ha ben poco a che fare