ELOGIO DI UN COMPAGNO

Giuseppe Morelli è un giovane di trent’anni. Che si è iscritto a Risorgimento Socialista. E ha subito chiesto di occuparsi di Roma. E di come ricostruire in questa città politicamente e materialmente disastrata,la cultura e la pratica del socialismo di sinistra.Un ruolo di salvataggio e di recupero che mi ricorda quello che mi fu assegnato, in virtù delle mie credenziali lombardiane, in piena Tangentopoli; un’esperienza che non augurerei al mio peggior nemico.Averlo accettato, anzi richiesto è dunque un atto di grande nobiltà. E che rappresenta, a mio avviso, nel modo migliore, la sinistra radicale. Radicale perchè non nasce a tavolino ma da un’esperienza di vita e di lavoro; radicale perchè frutto di indignazione; radicale perché non disfattista e non rassegnata; radicale perché porta alla contestazione e alla lotta; e, infine, e soprattutto radicale perché porta a, conoscere il nemico, a mostrarlo per quello che è, e quindi a combatterlo con maggiore efficacia.Ho trovato quindi geniale la trovata del falso Salvini. E doveroso il conseguente misurarsi con lui faccia a faccia, con tutti i rischi che tutto ciò può comportare.E ricordo, a me stesso e a Giuseppe, che la rivolta di tanti italiani, comunisti compresi, contro il fascismo nacque con la guerra di Spagna e con le le leggi razziali. Quando il fascismo si manifestò per quello che era.Leggo proprio oggi, su tutti, dico tutti i fogliacci di destra e a titoli cubitali che “Il virus è Conte” , leggi la sinistra, Leggi l’Italia democratica. E mi viene da vomitare.Auguro, allora, al nostro compagno e a tutti i compagni e alla nostra causa ogni successo.