LE SARDINE VANNO DALLA DE FILIPPI PER FARE CIÒ CHE LA SINISTRA HA SCORDATO DI FARE: PARLARE AI GIOVANI

LE SARDINE VANNO DALLA DE FILIPPI PER FARE CIÒ CHE LA SINISTRA HA SCORDATO DI FARE: PARLARE AI GIOVANI

Le sardine che vanno da Maria De Filippi fanno esattamente quello che dovrebbe fare una qualsiasi sinistra: cercare di parlare coi giovani, rivolgersi al paese reale. Perché, nel paese reale, la gente guarda Mediaset più che leggere Dostoevskij , segue Amici più che le tribune politiche, e spesso l’unico politico che i ragazzini abbiano mai sentito nominare, oggi, è Salvini. E l’atteggiamento elitario di quelli che non si abbassano a parlare col “popolino”, che campano nei circoli letterari e si indignano per quanto siano rozzi e ignoranti gli italiani che votano la Lega, sicuramente non aiuta a migliorare la situazione. La sinistra, “moderata” o meno, deve tornare ad essere popolare, se vuole portare le sue idee alle persone. E dall’altra parte dello schermo televisivo, spesso, c’è il suo popolo: un popolo che ha abbandonato da tempo e al quale non si rivolge più, un popolo che vive in periferia oppure nei piccoli centri, che fa spesso lavori sottopagati, che ha abbandonato gli studi o che frequenta ancora le medie o le superiori, che ascolta la trap, va allo stadio e guarda Amici. In questo caso, le sardine hanno fatto semplicemente quello che dovevano fare, che dovrebbe fare chiunque abbia a cuore il futuro di questo paese: sono andate in tv, in un programma che un tempo sarebbe stato definito “nazionalpopolare”, a portare i propri temi e a parlare con i più giovani. E chi non lo capisce, semplicemente, ha scordato cosa sia e a chi dovrebbe rivolgersi la sinistra.