VOGLIONO FARCI COMBATTERE CONTRO NOI STESSI? RISPONDIAMO COSÌ
La sensazione è quella di trovarsi su una grande scacchiera, poggiata e anche male, su qualcosa di traballante, che ci tiene tutti in un equilibrio precario. Possiamo rovinosamente cadere è vero, ma nel frattempo ci sono mani, forse grasse e sudaticce, oppure sporche e non curate che ci spostano a piacimento facendo alternare gli umori, aumentando o facendo regredire le sensazioni, acutizzando timori invitandoci però a stare tranquilli. Si viene invitati alla“normalità” ma al tempo stesso vengono chiusi tutti i luoghi di aggregazione e di cultura. Penso ai teatri dove molti spettacoli sono stati rimandati, alle biblioteche dove ci si può ossigenare dedicandosi alla lettura, alle palestre in cui si può dare sfogo a tutta la tensione accumulata durante il giorno. Si invita a tornare a frequentare i ristoranti ma specificando bene di dover tenere almeno un metro di distanza dagli altri avventori, si invita a non avere timore ma guai a salutare gli amici come solitamente si faceva, nessun contatto fisico, nessuna stretta di mano, tanto meno i soliti tre baci che partivano spontaneamente quando ci si incontrava.Caselle bianche e nere, che delimitano gli spazi, iniziative personali vietate, angusti metri quadri preordinati e gestiti da quelle mani invisibili di cui non si avverte la presenza quando invece ce ne sarebbe realmente bisogno.Invece no: siamo abituati allo sbando più totale ed assoluto, perché quelle mani solitamente sono distratte, in altre faccende affaccendate e se non fosse proprio grazie a quelle pedine strumentalizzate che pongono rimedio prestando parte del loro tempo a garantire il corretto andamento di questo mondo dimenticato, saremmo sprofondati da un pezzo, rotolando da quella scacchiera e finendo in qualche discarica abusiva, dimenticati da tutti. Una grande lotta di contraddizioni, un’altalena continua tra il fate ciò che dico ma non fate ciò che faccio, un susseguirsi di numeri che continuano a salire, spesso dimenticando che quei numeri corrispondono a persone, a vite, riducendo così il tutto alle patologie pre esistenti, all’età avanzata, al fisico debilitato. Si parla di tutto tranne del fatto che chiunque abbia il diritto sacrosanto di continuare a viverla la sua vita, a meno che non opti per scelte differenti, ma che lo faccia lui/lei, non che gli piova addosso dal nulla. E’ un clima davvero surreale questo, intanto che si accavallano notizie, si semina allarmismo, si dipinge qualcosa che non si conosce attraverso pareri non richiesti, professionalità mancante, auto celebrazioni nauseanti. Quella scacchiera oscilla da un pezzo e nessuno lo vede: oscilla quando in inverno abbiamo temperature primaverili, quando assistiamo allo spettacolo indegno di quintali di plastica che galleggiano sui nostri mari, quando le“bombe”d’acqua che arrivano dal cielo devastano interi territori privati di alberi e radici che li tenevano insieme. Oscilla quando riversiamo nelle acque sostanze tossiche che spargono veleno e radono al suolo tutto ciò che incontrano, oppure quando fanno morire milioni di api, senza le quali la vita non sarebbe più possibile, quando costruiamo ponti, palazzi, strade, utilizzando materiali scadenti, non facciamo verifiche e distrattamente o volutamente passiamo oltre. La scacchiera oscilla ogni volta che uccidiamo animali, non li rispettiamo e facciamo bella mostra delle nostre“prede”, neanche non ci fosse altro da mangiare ( e se continuiamo così, certo che non ci sarà). Traballiamo quando non utilizziamo cestini e gettiamo in terra tutto ciò che possiamo gettare, tanto cosa vuoi che accada, c’è chi passa a pulire. Salvo piccole sparute parvenze di cittadini indignati, che vengono derisi e non ascoltati, il resto del mondo va avanti indisturbato a crogiolarsi nell’acquisto dell’ultimo elettrodomestico del momento, di cui non c’era certamente bisogno, e poi non sa come disfarsene di tutta la collezione accantonata negli ultimi anni :ma che c’è frega, un modo si troverà…e spesso questo modo sono gli angoli delle strade più frequentate, oppure le ultime isole di verde che con tanta cura qualcuno ceca di far sopravvivere prendendosene cura. Portiamo a spasso una dose di indifferenza e di pressapochismo che fa più paura di virus ed affini, e per gli ultimi, abbiamo la speranza di poterli sconfiggere, mentre per i primi, nonostante anni di sforzi, non né abbiamo certezza. Lamentiamo la presenza di troppi medici, decidiamo di chiudere le iscrizioni alla facoltà e ci disperiamo quando né abbiamo necessità e non li troviamo a disposizione. Pare di vederle quelle mani che si fregano ben bene l’un l’altra ma non per lavarsi correttamente, bensì per la soddisfazione di quanto di buono sono riuscite a creare: hanno instillato il seme della diffidenza, della paura, dei muri di confine, della divisione tra i cittadini italiani, dell’odio a prescindere, ed ora, soddisfatte di cotanta abilità, si fanno i complimenti tra loro, cosa davvero sconcertante.Un modo per distruggere ciò che siamo, i cervelli che abbiamo, appiattendoci tutti, rendendoci ancora più instabili, fagocitando pedine esattamente come si strafogano ogni qualvolta viene data loro occasione, nelle manifestazioni a cui presenziano sempre, hai visto mai che gli scappi il morso al cioccolato fondente, oppure alle forme di grana?Insomma, piuttosto che avere cura di noi, di ciò che siamo diventati, di quanto facciamo per il paese, nonostante loro, ci insegnano a lottare contro noi stessi perché altrimenti non riescono più a tenerci a bada. Una partita studiata a tavolino, in cui l’ultima mossa si deve ancora giocare, in cui le pedine non sono stupide e devono far prevalere la loro capacità di discernimento, valutando bene le loro potenzialità per non arrendersi a qualcosa che di buono certamente non profuma.E se invece iniziassimo a vedere questa situazione come quella giusta per capovolgere il risultato di una partita che pare avere esito già scontato?Se decidessimo noi di far cadere definitivamente scacchiera e pedine liberandoci da questa sottile membrana che oscura i pensieri e li rende prigionieri di timori e di pregiudizi? Come?Magari creando delle reti di comunità solidali, tornando ad essere cittadini attivi che intrecciano rapporti tra loro, cosa che nel corso degli anni è andata sparendo. Non ci si può salvare da soli ma bisogna restare coesi, ed anche quando interi comuni vengono isolati, si può comunque dare dimostrazione della nostra presenza, recandosi sul posto ed attraverso un piccolo gesto far sentire le persone meno sole.Alcuni lo hanno già fatto ed anche se non si sono potuti avvicinare ed hanno dovuto indossare la mascherina, sono riusciti comunque a portare vicinanza e calore offrendo qualche prodotto del loro territorio a chi da un giorno con l’altro si è sentito escluso. Altri hanno riscoperto in questi giorni il loro territorio ed hanno organizzato delle passeggiate scegliendo come punto di incontro la piazza del paese. Un modo per rivalutare un turismo di nicchia che non inquina, fa riscoprire angoli dimenticati, scorci particolari oltre che a fornire un’occasione per ritrovarsi, tornare a dialogare, riempire il vuoto che la solitudine crea. Un paese che cambia, che non si arrende a muri creati da chi non perde occasione per dimostrare quanto sempre meno gli importi degli altri e sempre più invece gli dia soddisfazione sentirsi padrone del nulla.Un’ occasione anche per riflettere su quanto la vita non debba essere data per scontata, sul suo valore, su quanto ci sia ancora da fare e su quanto siamo in grado di fare anche quando tutto il mondo sembra remarci contro. Non pensiamo solo allo stomaco, come ci hanno insegnato a fare, ma pensiamo anche al nostro spirito, a nutrire i nostri cervelli, ad intessere cammini che aiutino senza demolire quanto di positivo nel corso degli anni è stato fatto.Ciò che deve essere demolito sono questi assurdi muri che fanno di certo più paura di un virus, perché le pedine sono tante, le mani che le spostano al massimo quattro, e le sfide ci sono sempre piaciute, soprattutto quando non ci fanno dimenticare chi siamo e quanto possiamo, se vogliamo!
