MONTALBANO E LA PASTASCIUTTA

MONTALBANO E LA PASTASCIUTTA

Naturalmente è stato un successo straordinario di ascolti, come sempre: 9.377.000 spettatori pari al 39% di share. Per il potere aggregante sperimentato negli anni dalla popolare serie e fors’anche per la condizione d’emergenza che s’è venuta a creare in Italia. Tuttavia mi auguro che il secondo dei due nuovi episodi di “Montalbano” sia migliore di quello andato in onda ieri sera su Raiuno. “Salvo amato… Livia mia”, frutto dell’innesto di due racconti dello scomparso Camilleri, ha segnato anche il passaggio alla regia di Luca Zingaretti dopo la morte del regista storico Alberto Sironi. Ho avuto la sensazione, mi sbaglierò, che l’attore romano abbia faticato a stare al di qua e al di là della macchina da presa: sbiadita e svogliata la sua interpretazione, poco efficace la tenuta drammaturgica e soprattutto la direzione degli altri interpreti. Speriamo che sia venuto meglio l’episodio di lunedì prossimo, intitolato “La rete di protezione” (in questo caso c’è un romanzo del 2017). Quanto agli spot pubblicitari per la pasta Garofalo che vedono Zingaretti e la moglie Luisa Ranieri recitare in coppia, per la regia di Matteo Rovere, be’ piazzarli per due o tre volte all’interno della medesima puntata di “Montalbano” risponderà di sicuro a una proficua logica commerciale ma insomma…