GREGGE SÌ, IMMUNI NO. QUANDO LO STATO DI APPARTENENZA, NON FA LA DIFFERENZA

GREGGE SÌ, IMMUNI NO. QUANDO LO STATO DI APPARTENENZA, NON FA LA DIFFERENZA

Quando il virus sarà passato, dovremo pur capire perché tutti i Paesi coinvolti abbiano ripetuto più o meno gli stessi comportamenti. Della Cina sappiamo i ritardi, i “cover up” di Stato, le misure drastiche. In Corea del Sud, prima di passare a una strategia (efficace) da Grande Fratello, si sono tollerate le follie delle sette che hanno sparso il virus. In Iran, veline di Governo prima di capire che la città di Qom, epicentro dei pellegrinaggi sciiti, andava messa sotto controllo. In Italia idem: arriva il virus ma è solo un’influenza, andiamo a bere lo spritz. Poi quel che sappiamo. In Francia, Macron proclama “non rinunceremo a nulla”, manda la gente ai seggi per le amministrative e subito dopo chiude tutto. Idem la Germania della Merkel (ma con un filo meno di grandeur) e gli Usa di Trump (ma con più confusione). Nel Regno Unito si passa dai concerti rock e dai pub pieni alla chiusura di quasi tutto, dalla sera al mattino. In Olanda solo qualche giorno fa eravamo noi italiani a far caciara, adesso lockdown. Ognuno a modo suo ma tutti uguali. Eppure Corea e Iran potevano prendere esempio dalla Cina, l’Italia dalla Corea, Francia Germania e Uk dall’Italia, e portarsi avanti. Gli ultimi, ovvio, più sciagurati dei primi. E uguali ovunque sono stati anche i fenomeni di strada. I negozi presi d’assalto, le corse alle spiagge o agli skilift, le scorte di carta igienica… Le nazioni e i Governi come un gregge, appunto. Perché? Qual è il meccanismo?