CONTE. LA DIGNITÀ DI UN PREMIER «PER CASO» IN UNO DEI MOMENTI PIÙ DIFFICILI DELLA STORIA
certo la Storia è proprio beffarda. Un premier “per caso”, che la scorsa estate era a un minuto dal rituffarsi nella normalità accademica, diventa quello che si trova ad affrontare uno dei momenti più drammatici della storia italiana. E lo fa – almeno a mio giudizio – con dignità. Mi viene da pensare che era un attimo, una manciata di voti in Emilia, per dire, e ad affrontarmi con lo sguardo in macchina sarebbe stato Salvini. O prima di lui, poteva essere stato Renzi. O prima ancora, Berlusconi. Non so perché, ma vedo una certa sincerità nella sua emozione, nel suo rendersi conto di avere la responsabilità di parlare al paese, e di essere sgomento proprio quanto tutti quelli che in questo paese vivono, né più né meno. Ma è al timone della nave, e le responsabilità se le deve prendere. E non mi viene da pensare che la democrazia è in pericolo; mi viene da pensare che sia la cosa giusta da fare, ora, giocare in difesa più che si può. Stringiamo i denti: come l’Atletico del Cholo Simeone. Che poi alla fine un contropiede lo faremo, e faremo gol, e festa grande.
