A PROPOSITO DI UNIONE EUROPEA
Spesso sentiamo parlare, magari con enfasi eccessiva, dei “padri fondatori” dell’Unione Europea. Senza volerne aggiungere altra mi pare giusto ricordare che si tratta di personaggi come Alcide De Gasperi, Winston Churchill, Konrad Adenauer o Robert Schuman, statisti che rappresentavano a quel tempo la stragrande maggioranza dei cittadini di ciò che allora si immaginava come Europa. Quel progetto è oggi, sessant’anni dopo, una realtà malfatta che crea a molti degli stati membri più problemi che vantaggi, più costi che benefici. Forse presto occorrerà parlare di “padri distruttori” di quel progetto, e tra essi annovereremo personaggetti come Wopke Hoekstra, ministro delle finanze olandese, o Andrzej Duda, Miloš Zeman, Zuzana Caputova o Viktor Orban, i leader politici del “gruppo di Visegrad”, di gran lunga i paesi che più hanno ricevuto senza nulla dare e che, insieme all’Olanda, non raggiungono i 70 milioni di europei, meno di un sesto della popolazione totale. Ad essi va aggiunta, qualche gradino più in alto, quella Angela Merkel a capo di una Germania che ha trasformato l’Europa nel proprio parco giochi. Quella Germania alla quale il resto d’Europa ha cancellato i debiti di guerra, un atto di generosità, empatia e fratellanza senza il quale la “locomotiva tedesca” starebbe oggi con le pezze al culo peggio dell’amica Albania.
