LA VIA PORTOGHESE ALL’EMERGENZA: REGOLARIZZARE I MIGRANTI
Dal Portogallo arrivano timidi segnali di resistenza al Covid 19 ma è decisamente presto per indicare una tendenza che potrebbe stabilizzarsi, su questo punto occorrerà vedere fra una settimana quali potrebbero essere le reali reazioni al contagio.Il Paese comunque sembra sia riuscito a contenere l’emergenza sanitaria, i numeri sono ad oggi abbastanza bassi: seimila contagiati e 120 morti. Una situazione che parrebbe gestibile considerato il dramma vissuto dalla vicina Spagna.C’è un punto che porta il Portogallo agli altari della cronaca. Più precisamente il Paese in nome di un sentimento umanitario, di un indirizzo che porti ad una maggiore sicurezza generale ha preso la storica decisione di regolarizzare tutti gli immigrati presenti sul territorio. C’è l’obiettivo evidente, quello di non lasciare nessuno fuori dal servizio sanitario. Il governo di Antonio Costa ha approvato ieri la sanatoria per i richiedenti asilo e per tutti gli stranieri senza permesso di soggiorno che abbiano chiesto di accedere ai servizi sanitari. Con questo provvedimento gli stranieri potranno emergere dal nero, dalle irregolarità, dallo sfruttamento accedendo ai servizi pubblici ed andando così a far parte, a pieno titolo, della comunità portoghese.“Le persone non dovrebbero essere private del diritto alla sanità e ai servizi pubblici solo perchè la loro domanda non è stata ancora elaborata”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Interni, Claudia Veloso. “In questa emergenza, i diritti dei migranti devono essere garantiti”, ha aggiunto. In questa fase, ha deciso il governo socialista, non ci si può permettere di avere sul proprio territorio persone che sfuggano al monitoraggio sanitario delle autorità.Il governo guidato da una coalizione di sinistra, su questo provvedimento sembra abbia trovato un consenso pressoché unanime.Tutto era partito dalla situazione che si era venuta a creare per il contagio di un uomo di origine nepalese impegnato nelle serre dell’Algarve.La risposta delle autorità era stata quella di confinare in una scuola una ottantina di connazionali.Alle prime notizie del provvedimento molti di loro erano fuggiti temendo invece di essere messi su un aereo per un rimpatrio forzato. Un vero equivoco però indicativo di una situazione che rischiava di sfuggire da ogni controllo e di generalizzarsi.Il governo socialista ha preso per questo una decisione decisamente lungimirante nella convinzione, diventata certezza che non ci si possa permettere di avere sul proprio territorio persone che possano sfuggire ad ogni monitoraggio sanitario.Da qui dunque questa coraggiosa, ma opportuna, decisione che aldilà di tutto vede prevalere una fortissima componente umanitaria.
