CIÒ CHE STA FACENDO LA GERMANIA DI OGGI CON NOI, NON È PER NIENTE BELLO
Sento il dovere di chiarire una volta di più. Si tratta di un contributo di un amico che ho condiviso anche nella sostanza. L’uso che Tullio Solenghi fa del termine “teteschi” e il suo modo sarcastico di dirlo hanno scatenato forti indignazioni, e forti aggettivi. Anche se effettivamente é accettabile il fatto che si sia potuto offrire così il fianco all’equivoco, anche però di chi più disposto a equivocare, io sento di dover spiegare cosa ho condiviso. Anche a parziale sua difesa, con tutto che non ne ha certo bisogno, perché trattasi di persona e professionista di prima qualità. Io non ho equivocato, per esempio, e ho capito che quando nominava i ” teteschi” non intendeva certo colpire la grande Storia e la cultura di quel popolo, ma si riferiva a qualcosa di comunque serio, oggettivamente serio. Si può amare la Germania, ci mancherebbe, ma questo non cambia che sia grave il fatto che essa, assieme all’Olanda, non abbia voluto aiutarci manco con un bond, che vuol dire pure solidarietà, noi che siamo anche alleati e Stato fondatore, concependo prestiti che dovremo restituire, o che hanno comunque un prezzo, diversamente dagli Eurobond. Bene ha fatto Conte a sdegnarsi e richiamare l’Europa all’altezza della sua Storia. Questo poi accade mentre sappiamo che il mondo, quindi anche l’Italia, dimezzo’ i debiti di guerra della Germania, salvandola. E mentre l’Albania ci aiuta, ricordando quando siamo stati noi ad aiutarla, e così fanno anche la Russia, Cuba e la Cina. E ancora mentre, pur non convenendole per niente, la Francia si schiera con le nostre richieste. È giusto parlarne perché c’è ancora tempo per tornare sulle proprie decisioni. Si può e si deve amare il popolo tedesco, é giusto, ci mancherebbe, ma quello che sta facendo la Germania di oggi con noi, non é bello, e questa Europa a sua trazione non funziona, non é giusto amarla se non si è riamati, se si é sopportati, se si é un po’ come una specie di bancomat, e lo dico umilmente io che ho sempre creduto che l’ Italia, da ultima ruota del carro, non avrebbe potuto mai vivere senza di essa. In un possibile “dopo”, però, secondo me va senz’altro ripensata ..adesso chiudo con questa storia perché non ne posso più, auf fiedersehen….
