DOPO LA FACCENDA DEL PIO ALBERGO TRIVULZIO: LA SANITÀ LOMBARDA, PURTROPPO, HA FALLITO
E insomma, si è scoperto che un primario era stato allontanato dal Pio Albergo Trivulzio, a Milano, perché faceva indossare le mascherine a medici e infermieri.“Spaventavano i pazienti”, a quanto pare. L’80% delle mascherine di cui la Lombardia necessitava era già stata spedito da Roma, assieme a cento medici, diversi respiratori e materiale sanitario, ma quel materiale non è mai stato distribuito, perché la società alla quale la Regione si era rivolta per occuparsi dell’acquisto e anche della distribuzione delle mascherine è risultata essere inesistente. Tutto questo quando, in termini pratici, le competenze dell’acquisto del suddetto materiale sanitario sarebbero dovute essere a carico della Regione.Del resto, già a febbraio, Fontana e soci erano stati abbondantemente avvisati dell’urgenza di comprare mascherine e materiale sanitario da una lettera dell’associazione dei medici di famiglia lombardi.Lettera che non ha mai ricevuto risposta. Nel frattempo, possiamo dire che ormai è chiaro ed evidente che il contagio, in Lombardia, si è amplificato attraverso gli ospedali e le case di cura, che spesso hanno fatto da vere e proprie incubatrici per il virus. La sanità lombarda, insomma, quella che ci era stata venduta come “la migliore d’Italia”, purtroppo, ha fallito.E non è una questione politica, eh.Ad esempio, Zaia, in Veneto, ha fatto senza dubbio meglio del suo collega Fontana. Ma è la sanità su base regionale, la vera sconfitta, in questa vicenda.È il modello lombardo, che mescola pubblico e privato più di ogni altro, ad avere fallito. L’altra sera ho sentito Gino Strada dire in tv: “Ai miei tempi c’era il ministro della SANITÀ PUBBLICA, non della salute”. Ecco, il punto è esattamente quello: questa epidemia ci insegna che dobbiamo tornare ad occuparci della Sanità Pubblica.Pubblica.Come Stato.Assieme. Se ne facessero una ragione i leghisti.
