IL PUNTO DELLA DISCORDIA. IL NORD EUROPA OFFRE LA METÀ DEL FABBISOGNO
Il punto con i nordici è questo: a Italia Spagna, Francia, Portogallo e altri Paesi membri sono necessari oltre mille miliardi con scadenze per la restituzione a 30/50 anni e nessuna restrizione di austerità. Invece, si vedrebbero offerti dai nordici prestiti limitati (240 miliardi Mes, 200 miliardi Bei e 100 miliardi Sure per tutti i 27 Stati membri) con rimborsi a 5/10 anni e a condizioni “leggere”.Come finirà questa storia? i rimborsi a 5/10 anni sono molto onerosi, imporranno anni di drastica austerità in condizioni già difficilissime di ripresa dei mercati. Praticamente impossible ottenere il consenso del nostro Parlamento. Questo mentre perfino Prodi invoca la necessità di stampare moneta: “Perché non stampare moneta. Se l’Europa è una forza unita potrebbe ben stampare banconote“. In pratica: accettare più inflazione, indebolire l’Euro. Roba che suscita l’orrore dei nordici.L’ex premier ha invitato a fare “attenzione” alla velocità di risposta “o la caduta sarà così forte che i mezzi” per contrastarla “non basteranno”. En passant: le richieste del sud Europa sono del tutto analoghe a quelle di Varoufakis. Gli argomenti sono identici. Fra 5/10 anni saranno sempre gli stessi, fino a quando un paese, per esempio, l’Italia non si stancherà dell’Eurozona. Ma questa è un’arma da affilare adesso, va ventilata adesso questa possibilità anche se personalmente non credo sia attuabile a tempi brevi. Non abbiamo nemmeno il personale preparato ad affrontare il caso, nemmeno. Draghi ci riuscirebbe (e poi non vuole). Chi auspica una rapida uscita dall’Euro è sicuro di avere il consenso degli italiani? E se sì, è sicuro di mantenerlo nei mesi, negli anni successivi, con i terremoti che ci saranno e con l’alta instabilità costituzionale dei nostri governi? E’ indispensabile un referendum consultivo. Nel frattempo, i nordici giocano al massacro.
