TRENT’ANNI DOPO GHERARDO COLOMBO TORNA AD INDAGARE SUL PIO ALBERGO TRIVULZIO

TRENT’ANNI DOPO GHERARDO COLOMBO TORNA AD INDAGARE SUL PIO ALBERGO TRIVULZIO

Dunque il Paese avrà di nuovo bisogno di Gherardo Colombo per indagare sui mali della sanità in uno dei grandi luoghi sacri della Lombardia, il Pio Albergo Trivulzio.A chiederlo il sindaco di Milano, Sala dopo che in 7 giorni ci sarebbero stati ben 27 morti di Coronavirus e dopo che sulla stampa nazionale stanno ormai dilagando quelle che non sembrerebbero più solo congetture preoccupanti. Questa Commissione arriverebbe dopo che Magistratura e Ministero della Sanità hanno già intrapreso indagini per quanto riguarda le loro specifiche competenze.Tutto sarebbe partito da un’inchiesta giornalistica di Repubblica, che oggi ha pubblicato le immagini della camera mortuaria del Pio Albergo con le salme addossate una accanto all’altra.È dovuto a questo punto intervenire il presidente della regione Fontana che si è sentito parte in causa: “La Regione farà tutta la dovuta luce su questa situazione, credo che sia necessario indagare, valutare e capire se ci sono state delle responsabilità, la commissione è finalizzata proprio per questo, per capire se è successo qualcosa”.Fontana, provando ad allargare la platea, ha infine aggiunto, dicendo che la Regione “in quell’istituzione contribuisce col Comune di Milano alla nomina dei vertici”, ed avrebbe deciso di “istituire una commissione per valutare con attenzione le cose che vengono contestate e che si leggono sui giornali”.Una Commissione condivisa, dunque composta da membri autorevoli, dalla professionalità indiscutibile ed inattaccabile dalle possibili strumentalizzazioni che si teme possano accanirsi ancora una volta sul sistema della gestione sanitaria. Ed i numeri sono stati devastanti e non affatto improvvisi perché a marzo complessivamente ci sarebbero stati una settantina di decessi.La Commissione d’inchiesta sarà costituita in queste ore su richiesta del Comune di Milano che ha deciso di mettere fine alle coperture, alle strumentalizzazioni di quella è tornata ad essere la più tristemente famosa casa di riposo milanese. “Ho chiesto – ha dichiarato poi l’assessore alla sanità regionale, Gallera – al sindaco Sala, che come noto nomina il presidente e dà l’intesa per quella del direttore generale, di indicarmi il nominativo di un componente di sua fiducia per la Commissione”. Ed il nome indicato a presiedere questo organismo Comune sarebbe l’ex magistrato di Mani Pulite, Gherardo Colombo.Sarebbe proprio Colombo che nel 1989 divenne pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Milano contribuendo in modo fondamentale alle indagini e ai processi nell’ambito di quella operazione conosciuta come Mani pulite che prese il via dalle indagini sulle corruzioni al Trivulzio.Sala avrebbe inviato una lettera alla Regione per indicare l’ex magistrato, ora presidente del Comitato per la legalità, la trasparenza e l’efficacia amministrativa del Comune di Milano come garante dei lavori per questa Commissione.Ferma la replica che viene diffusa dalla direzione e che tenta di smontare quel clima che sembra ormai montato: “Dal primo al 7 aprile al Pio Albergo Trivulzio sono deceduti 27 ospiti che presumibilmente avevano contratto il Covid-19. Il mese di aprile – precisa la nota – sta mostrando i primi segni dell’ondata pandemica che ha investito l’intero Paese e che era impossibile che risparmiasse le Rsa, dove sono state messe in campo tutte le misure di protezione dettate dalla legge e della buona pratica clinica. Operativamente il Pio Albergo Trivulzio si è sempre attenuto rigorosamente alle disposizioni delle Autorità sanitarie (Oms, Istituto superiore di sanità e Regione Lombardia) per quanto riguarda l’uso dei dispositivi di protezione individuale, così come sui tamponi rino-faringei, che sono già stati chiesti per tutti gli ospiti della struttura da quando Regione Lombardia e l’Agenzia di tutela della salute (Ats) hanno dato la possibilità di farlo”.Parole che nell’emergenza del momento sembrerebbero di assoluta tranquillità ma che in realtà evidenziano ancora di più quanto sia necessario il lavoro della commissione di cui Gherardo Colombo dovrebbe assumersi la responsabilità se la Regione Lombardia vorrà consentirlo.La storia del Trivulzio ha radici storiche, anche affettive per tanti milanesi, ma il ricordo nel Paese lo associa allo scandalo che cancellò la prima a Repubblica partendo da un episodio apparentemente minimo di corruzione, quando nel febbraio del 1992, un colletto bianco di nome Mario Chiesa che ricopriva la carica di presidente del Pio Albergo Trivulzio, venne colto in flagrante mentre accettava una tangente di sette milioni di lire dall’imprenditore Luca Magni, che all’epoca gestiva una piccola società di pulizie che voleva assicurarsi la vittoria nell’appalto per le pulizie dell’ospizio.Sullo sfondo la politica vecchia e nuova che si combatterono senza esclusione di colpi e che oggi si ripropongono di nuovo mentre tante altre devastazioni del Coronavirus stanno di nuovo per cadere sul Paese