IL MIO MANCATO DEBUTTO CINEMATOGRAFICO

Anche io ebbi le mie disavventure con il cinema. Facevo le elementari quando si presentarono in classe dei signori che incominciarono a indicare dei bambini (quello… quello…quello), a me no. La mia maestra, indicando me, disse: questo bambino, che è il primo della classe, non lo prendete? No, non ci interessa, disse il signore guardandomi con aria di disapprovazione. Era Alessandro Blasetti che sceglieva bambini per il film Fabiola, per il quale cercava moretti riccetti mentre io ero biondino. Passarono anni, ero un giovane giornalista che si recava per la prima volta a Cinecittà per intervistare, mi pare Mastroianni. Mi dettero una indicazione e mi avviai verso un teatro, vidi in fondo una luce che diventava sempre più viva, finché fui bloccato da una voce che gridava: chi è quel cretino che è entrato in campo. Era ancora una volta Blasetti. Anni dopo mi capitò di lavorare con Alessandro Blasetti ma non gli dissi mai che quel biondino che aveva scartato e quel cretino che era entrato in campo ero sempre io.