CORONAVIRUS – L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI “GIUSEPPI”
Non si capisce chi disapprova il Presidente del Consiglio Conte, dicendo però di apprezzarlo, per il comportamento da lui tenuto durante la sua conferenza stampa di stasera, quando ha risposto direttamente a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni smentendo pubblicamente le dichiarazioni dei due, dichiarazioni prive di fondamento, citando date, fatti e nomi, quindi verità inconfutabili e verificabili per chi non ci crede. Dichiarazioni del duo dell’opposizione fatte, evidentemente, con il solo scopo di impressionare negativamente l’opinione pubblica e mettere di conseguenza in cattiva luce l’operato del governo chiedendo addirittura la sfiducia al Ministro Gualtieri e la messa sotto accusa per tradimento il Premier Conte, minacce gravissime ed ingiustificate perché niente è accaduto di quanto da loro è stato comunicato, a voce e per iscritto. Non si capisce quindi l’uso del termine “deontologia” che qualcuno ha usato nel criticare Conte, termine sprecato per difendere due persone che offendono e minacciano a tutti i livelli chiunque, senza quel diritto di critica che secondo loro e chi parla di “scorrettezza” hanno mai concesso allo stesso Premier pubblicando tutta una serie di offese, di accuse e di minacce, tutte poi provato dallo stesso Premier essere prive di fondamento. Ed è quanto mai ridicolo poi che la Meloni chieda lo stesso spazio e gli stessi mezzi dati al Presidente del Consiglio per replicare, cosa ci sia poi da replicare non si capisce visto che Conte è stato di una precisione scientifica che non ammette repliche. Il PdC non ha fatto altro quindi che rispondere a informazioni mendaci, non appena avuto il tempo di farlo visto che pare abbia qualcosa da fare, lui! Perciò è da ritenersi fuori luogo questa presa di posizione, queste ipocrisie. Non si può sempre far finta di niente, non si può sempre consentire la pubblicazione di falsità, menzogne, insulti gratuiti senza nessuna replica. E meno male che adesso c’è qualcuno che chiarisce le cose come stanno, che ne spiega il corretto corso delle cose, indicando di conseguenza dove sta’ la verità, quella verità che tutti gli italiani per bene vogliono, pretendono. Il tutto rispondendo poi con i soliti modi civili, garbati ma decisi, laddove la controparte si è invece lasciata andare anche a volgarità, prive anche di rispetto istituzionale. E poi, diciamolo, ha interpretato i sentimenti di milioni di italiani stufi dell’odio con i quali i due ammorbano la vita di tutti. Se poi la Meloni vuole gli stessi spazi del Presidente Conte vada pure dal Presidente della Repubblica, non per chiedere di essere tutelata come ha richiesto, ma si faccia dare l’incarico di premier e poi ne avrà diritto, così tanto per parafrasare Salvini che tempo fa rispondeva allo stesso modo ad un magistrato: “se vuole fare leggi, si faccia eleggere e vada in Parlamento”. Completamente fuori luogo poi l’affermazione di Enrico Mentana, direttore del TG de La 7, che si duole di aver trasmesso la conferenza di Conte per la risposta, non l’attacco, a Salvini e alla Meloni, aggiungendo che se avesse saputo avrebbe tagliato quella parte. Caro dott. Mentana quella non si chiama deontologia ma censura, tipica di quei regimi con a capo dittatori di cui si riempiono la bocca proprio Salvini e la Meloni, la questione Orban non le dice niente?
