PER CONCLUDERE. STAVOLTA CONTE HA COLTO NEL SEGNO

PER CONCLUDERE. STAVOLTA CONTE HA COLTO NEL SEGNO

A distanza di pochissimo tempo dalla conferenza stampa di Conte prendo atto che sia la Meloni sia Salvini sorvolano sulle bugie che essi hanno detto perché, essendo Conte premier, per questioni dibon ton istituzionalesecondo costoro e certi giornalisti loro amici, avrebbe fatto meglio a tacere. A destra, insomma, fingono di non sapere che per un uomo di Stato è doveroso respingere affermazioni false e calunniose come quelle relative alla firma del Mes da parte del premier, oppure che il confronto con la Ue sarebbe già concluso sebbene per la decisione finale manchi ancora il passaggio decisivo nel Consiglio dei capi di governo. Dunque, quando dico “vedremo”, intendo dire che pare si sia già arrivati a un punto di non ritorno. Servirà riceverne conferma nelle appropriate sedi con i dovuti passaggi parlamentari ma, per adesso, dobbiamo inevitabilmente fare affidamento sul governo in carica, sulle sue scelte, sulla mediazione con le parti sociali e su uno sforzo per sveltire la macchina amministrativa. Non sarà facile, visto le pastoie costruite non ora ma in decenni e decenni di appesantimento dell’apparato burocratico. Infine, nella sede del Consiglio dei capi di governo della Ue, Conte potrà ottenere di più o di meno pur essendo manifesta la sua intenzione di sostenere l’emissione di Eurobond o, comunque, di titoli a intero carico del bilancio europeo. Chiaro, perciò, che la Ue possa uscire da tutto questo rafforzata o indebolita.Ne risentirà l’Italia, e non solo, con aspetti meritevoli di apprezzamento da subito e altri che non lo meriteranno affatto (Conte, ad esempio, ha detto che comprende come ci possano essere paesi che avranno bisogno del Mes, ma l’italia ne farà a meno nonostante la parte per la spesa sanitaria non abbia più condizionamenti) ed altri ancora che dovranno essere continuamente e attentamente monitorati. Intendo dire, con questo, che non mancheranno successi e insuccessi, ma in larga parte ciò è quanto residua dalla stagione apparentemente innovativa iniziata con il berlusconismo. Lo stesso Berlusconi si è accorto che la Meloni e Salvini escono dalle righe e tende a prendere le distanze dai propri partners. Dispiace, semmai, che insieme ai cascami del berlusconismo, si debbano fare pure i conti con gli esibizionisti che apparentemente sostengono il governo, ma mostrano spesso di spostare il loro sguardo verso altre direzioni. Si capisce lontano un miglio che costoro (vedi Renzi) sono ben poco interessati ai problemi del Paese e alla dura realtà dei settori della popolazione meno abbienti perché giocano una partita in chiave prevalentemente politicistica. É un peccato, ma gli italiani lo hanno capito e sono certo che politicanti di questo tipo andranno poco lontano. Adesso, però, è un dato di fatto che frenano.