100 FILM DA SALVARE ALLA FINE DEL MONDO. 62. TUTTO SU MIA MADRE

L’infermiera ed ex attrice Manuela lascia il suo lavoro e Madrid, dopo la morte accidentale del figlio diciassettenne Esteban, per cercare il padre del ragazzo, che originariamente si chiamava Esteban (come il figlio) e che, dopo una operazione per cambiare sesso, ha preso il nome di Lola, e non sa nulla dell’esistenza di suo figlio. Il figlio aveva precedentemente scritto una sceneggiatura intitolata “Todo sobre mi madre”, in cui si pentiva di non aver mai incontrato suo padre. A Barcellona, dove vive Lola, Manuela incontra Agrado, una vecchia amica che, come Lola, è una donna trans. Da quel momento in poi gli avvenimenti e le storie dei vari personaggi si sovrappongono in modo vorticoso. Manuela conosce Rosa, una suora destinata ad andare in missione, che si trova però sieropositiva e incinta. Il padre del bambino, con sorpresa e dolore di Manuela, è ancora Lola. Agrado, grazie a Manuela, lascia il marciapiede per lavorare da Huma, come assistente tuttofare. Manuela, infatti, era riuscita a conoscere Huma e a raccontarle la storia di Esteban. Anche Huma sta vivendo una storia travagliata, essendo in ansia per Nina, un’attricetta tossicomane, con cui ha intessuto una storia d’amore. Rosa partorisce quindi un bimbo, fortunatamente sano,a cui dà il nome di Esteban (il terzo Esteban del film), e che affiderà a Manuela prima di morire.Al funerale di Rosa finalmente compareLola, che, debilitata dall’HIV, subisce il carico dei suoi errori, fra cui la consapevolezza d’essere padre di un figlio ormai morto e di uno appena nato. Un dramma che non diventa mai farsa, e che rispetto ai film precedenti di Almodovar è messo in scena in modo più silenzioso e non spettacolare; persino l’umorismo è stato sacrificato ai gravi episodi di malattia e morte, amore e obiettivi di vita. TUTTO SU MIA MADRE(Todo sobre mi madre)Regia di Pedro Almodóvar.Spagna, 1999con Penélope Cruz, Cecilia Roth, Marisa Paredes, Candela Peña, Antonia San Juan.durata 105 minuti