IL RISCHIO DI PANDEMIA DELLA MENTE

IL RISCHIO DI PANDEMIA DELLA MENTE

Tutti sembrano arrogarsi il diritto di dirci cosa dobbiamo fare: sui giornali, WhatsApp, social, etc. Si scopre il bisogno di cultura, peccato che anche chi facultura sia chiuso in casa. Ma, ovvia obiezione, ci sono i libri e la televisione. Approfittiamo del momento per leggere i libri che accatastiamo in casa in attesa di momenti come questi. No, momenti come quelli che stiamo vivendo non ce li aspettavamo. Nemmeno le fervidi immaginazioni dei più catastrofisti lo prevedevano. Che la natura si ribellasse, prima o poi, allo sfruttamento che la distrugge forse sì, ma non da parte di tutti, soprattutto non da parte di chi detiene il potere.Cosa possiamo fare? Le televisioni non parlano d’altro che del coronavirus, in tutte le salse, con esperti e non, mentre sui social proliferano le fake news. Possiamo evadere attraverso le serie televisive o film, non manca certo l’offerta, ma non possiamo stare tutto il giorno davanti alla tv. Naturalmente anch’io ho le mie serie preferite, ma non sempre coincidono con quelle che guarda il mio compagno e così ci alterniamo davanti allo schermo. Mai vista tanta tv come in questi giorni. Perché?L’isolamento non è solo fisico ma anche psicologico e io mi sento in preda alla «pandemia della mente». Purtroppo però per liberarsene non bastano gli strumenti suggeriti: un libro o l’abitudine a leggere. Io ho una montagna di libri da leggere e sono abituata a leggere molto, ma in queste giornate «vuote» non riesco a concentrarmi, non riesco a leggere un libro, e se lo faccio mi distraggo continuamente, al minimo rumore, per una porta che sbatte, per lo squillo di un telefono. Quindi non è tanto o solo la mancanza di offerta culturale o il fatto che le librerie sono chiuse e non vogliamo ricorrere ad Amazon ad impedirci di uscire da questo isolamento.Penso che ognuno di noi – o molti di noi – abbia avuto nella vita dei momenti di isolamento – voluto o meno – ed è quell’angoscia che mi ritrovo a vivere in queste giornate «vuote». Invece di approfittare del tempo per fare quello che in tempi normali non riesco a fare vago da una stanza all’altra e mi concentro sui i rumori che in tempi normali non si percepiscono per l’inquinamento acustico provocato dalle macchine, dagli aerei…..