ATTIVARE L’APP«IMMUNI»E’ UNA FORMA DI ALTRUISMO E RISPETTO DELLA COSTITUZIONE
Sono stato finora chiuso in casa pensando che il mio guscio protettivo proteggesse anche gli altri, così come loro stando nel proprio guscio proteggessero anche me. Ora se potremo uscire lo farò con la mascherina chirurgica sapendo che proteggerà gli altri dalla mia saliva così come gli altri indossandola proteggeranno me dalla loro. L’app “Immuni” l’attiverò perché nella malaugurata ipotesi mi dovessi infettare si potranno individuare e avvertire le persone con le quali sarò stato a contatto, così come le app degli altri proteggeranno me da potenziali infetti che incontrerò. Un tracciamento come profilassi di una pandemia che solo in Italia ha già ucciso decine di migliaia di esseri umani. Insomma lo farò per altruismo confidando nell’altruismo degli altri. Dicono che sia una forma di controllo. Perché Cambridge analytica non lo era. E quegli “orologi” che ti dicono dove sei, cosa fai, quante calorie hai mangiato, quanti passi hai fatto e quante volte hai salito le scale cosa sono. E Google che ti inonda degli oggetti che hai avuto la dabbenaggine d’andare a curiosare. E i media che pretendono che tu accetti le loro regole per farti leggere perché lo fanno se non per controllarti come consumatore. Dicono anche che vada contro la Costituzione. Ma la nostra bella Carta è una costruzione dove gli articoli si reggono l’uno all’altro. E siccome si parla di salute c’è l’articolo 32 secondo il quale “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Ecco la salute come interesse della collettività e non solo dell’individuo ne fa un diritto particolare, come se i Padri costituenti gli avessero voluto dare più forza rispetto agli altri specificandone il valore altruistico.
