VIVA IL 25 APRILE
Come rispondere ad una frase del genere: “avete le pezze al culo e pensate al 25 Aprile”, una frase che conferma rancore e non rispetto per la Repubblica e per la sua data di nascita ritenuta superflua, inutile anche se proprio grazie a quel 25 Aprile si ha la libertà di dire certe assurdità. Provate a pensare come reagirebbero gli americani se qualcuno si permettesse di mettere in discussione il loro 4 Luglio, se in Francia qualcuno proponesse di abolire il 14 Luglio, rischierebbero una sollevazione popolare. Da noi ci “permettiamo” solo di ribattere un’opinione anche se blasfema. A parte il frasario che è di discutibile gusto, per usare un eufemismo, una volta si diceva di caserma, se entriamo nel merito possiamo ribattere che quel 25 Aprile servì proprio a gettare le basi perché mai più quelle “pezze al culo” ci dovessero riguardare. Le basi perché non si ripetesse più di dover mangiare ogni sorta di porcheria, mia mamma mi raccontava che durante il ventennio venne un momento che mangiare una patata, e non le bucce come avvenne poi dopo, era già un risultato. Polvere di piselli, carrube, il caffè era diventato una prelibatezza per i soli abbienti, gli altri si arrangiavano con surrogato o altro, giusto per dare “terra terra” un’idea di cosa significava il Paese senza il 25 Aprile, altro che “pezze al culo”. Questo tralasciando la retorica che non piace ad una certa politica della quale la nostra fa parte, retorica che parla di democrazia e di libertà, parole alle quali questi sono allergici. In quanto a quelli che oggi hanno le “pezze al culo”, l’autrice di questa “perla” se ne poteva ricordare, preoccupare, quando era al governo con i suoi sodali nel corso degli ultimi trent’anni ma se ne è ricordata invece giusto in tempo per la ricorrenza della liberazione dal fascismo, e per insultare. Se ne faccia una ragione, il 25 Aprile è la data di nascita della Repubblica nata dalla lotta, vinta, al fascismo che ha ridato al paese democrazia e libertà che sono i beni più preziosi che l’uomo possa avere, un tesoro che però va difeso ogni giorno, come diceva il Partigiano Sandro Pertini, dopo aver sentito assurdità come quella citata aveva proprio ragione.
