I GOVERNATORI DELLE REGIONI:UNO SPETTACOLO PENOSO

I GOVERNATORI DELLE REGIONI:UNO SPETTACOLO PENOSO

Qualsiasi cosa voglia dire, io sono lombardo.Non credo voglia dire nulla: non è che mi sono mai sentito piu simile a uno di Sondrio che a uno di Piacenza.Del resto in Italia, se vogliamo parlare di tradizioni identitarie locali, da oltre mille anni queste sono perlopiù comunali, non regionali. Con qualche eccezione è ovvio (come le isole). Non siamo la Francia. E dite a a un livornese che è un po’ pisano, o a un bergamasco che è un po’ bresciano.Poi hanno fatto le regioni, mi pare nel 1970. Per ragioni amministrative, in teoria. E, diciamo la verità, perché il Pci voleva più autonomia di potere in Emilia e Toscana.Adesso c’è il Covid e queste regioni sono diventate semiStati. Con i governatori (parola istituzionalmente inesistente) che si sentono come i conti e i marchesi dopo il disfacimento post carolingio. Superfeudatari. Fanno leggi, creano modelli, si atteggiano a leader, instaurano confini inesistenti e incostituzionali.È una delle buffe, un po’ grottesche, conseguenze del virus. Che ha portato al contagio dei piccoli caudilli.A volte semplici idioti incapaci, a volte wannabe commander in chief armati.Complessivamente, spettacolo penoso, e assai provinciale.