L’ITALIA RIPARTE PER FAR CONTENTA CONFINDUSTRIA. POI SI DARA’ LA COLPA A NONNI E NIPOTI

L’ITALIA RIPARTE PER FAR CONTENTA CONFINDUSTRIA. POI SI DARA’ LA COLPA A NONNI E NIPOTI

“Dobbiamo CONVIVERE col coronavirus “. Questo è il concetto di fondo e la prima frase di Conte nella sua conferenza stampa. I provvedimenti che annuncia sono tutti di conseguenza a questo. Il paese riparte con aree del paese ancora in piena epidemia adottando quel modello eguale per tutti che è alla base della strage di 26000 morti. Avrebbero dovuto chiudere tutto davvero nelle province del Nord dove si diffondeva il contagio e mantenere misure di contenimento altrove. Invece, per obbedire a Confindustria, governo e regioni non hanno mai dichiarato zone rosse definite, ma trasformato tutta l’Italia in una zona arancione.Il modello cinese non è MAI STATO APPLICATO, il lockdown non c’è stato soprattutto in Lombardia e Piemonte, dove, come dimostra l’INPS, le fabbriche aperte hanno aumentato i contagiati di almeno il 25%. Oggi si dovrebbero trattare diversamente Umbria e Lombardia, Potenza e Milano. Siccome però i padroni spingono si fa esattamente ciò che chiedeva Fontana : riaprire tutto il 4 maggio. Poi ce la si prenderà con chi non mette le mascherine ai nipoti che vanno a trovare i nonni e con chi non tiene la distanza di sicurezza in casa, mentre su fabbriche e trasporti si chiuderanno occhi bocca e orecchi.Siamo di fronte al colossale fallimento di tutta la classe dirigente e di tutto il sistema Italia, che riparte senza dati certi e senza misure vere di sicurezza, con un bilancio di vittime inferiore solo a quello degli Stati Uniti. E questa catastrofe viene presentata come una vittoria, mentre la propaganda di “ andrà tutto bene”, ripresa in pubblicità da Toyota Barilla Mediaset tutti, colpisce quei nemici della patria che sollevino obiezioni. Ora si riapre, basta con gli spiriti antindustriali ha detto Conte; e che Dio e mascherine ci proteggano.