IL CORAGGIO DI CONTE
Il virus nessuno lo conosce. Non i capoccioni dell’Oms, non la Merkel ne Macron; e stendiamo un umano velo di pietà su BoJo. Non lo conosce Conte e non lo conosco io. Nemmeno voi. Però Conte ha avuto il coraggio di attorniarsi di decine di esperti in ogni campo e l’umiltà di ascoltarli. E poi il coraggio di imporre le scelte collegiali come sue e di farlo a suon di Dpcm. Quei decreti che quando tutti staremo bene, e avremo potuto riabbracciare la nonna, gli costeranno processi, condanne, assoluzioni e nuovi processi. Sbagliai di grosso, e lo ammetto, quando ventitré mesi fa lo definii ‘un gatto in tangenziale’. Grazie Giuseppi. Continui a non essere il mio tipo d’uomo ma apprezzo quello che fai. E voi che vi schierate con la riapertura dei bar subito vi vorrei vedere, lunedì, a sorseggiare cappucci ammassati al bancone, con la panza di quello dietro sulla vostra schiena che vi mette prescia perché perdete tempo a mescolare lo zucchero. E a sputazzellarvi nella tazzina.
