CORONAVIRUS, TURCHIA RINVIA MESSA IN SERVIZIO MISSILI ANTI-AREI S-400

Il virus, a volte, diventa una scusa e offre opportunità politiche. A causa della pandemia, la Turchia ha annunciato che vi sarà un rinvio per la messa in servizio degli ormai famosi missili anti-aerei di fabbricazione russa S 400. Gli apparati restano “impacchettati” nella base di Murted fino a nuove disposizioni. Se dovessero servire il Sultano ha sempre la possibilità di attivarli. Come sottolineano gli osservatori il congelamento del programma – perché di questo si tratta – è legato a ragioni pragmatiche. Washington ha ammonito Ankara: lo schieramento dei sistemi forniti da Mosca porterà a sanzioni da parte degli Usa. E i turchi, con l’economia messa male, hanno bisogno di ben altro e magari ritengono che sia meglio manovrare al fianco dell’Occidente piuttosto che con il Cremlino. Inoltre il presidente Erdogan – aggiungono – ha un rapporto particolare con Donald Trump: 1) Ne teme le mosse, a volte smarcanti e improvvise, quanto decise. 2) Ritiene che The Donald sia meno duro verso la Turchia rispetto al Congresso. Poi ci sono i problemi tra turchi e russi nella crisi siriana. Lavorano insieme solo perché c’è un interesse specifico nel settore di Idlib, ma le intese stentano a progredire, la situazione sul campo resta confusa, con attentati gravi e vittime. E’ il solito sentiero pieno di insidie. Reso tortuoso – a mio parere – dagli atteggiamenti di Erdogan, capace di piroette e zig-zag. Siamo solo a metà del cammino, aspettiamo altre sorprese e contrordini. Perché Putin non gradirà di certo, visto che sperava di piazzare altre batterie ad un partner perennemente indeciso su quale lato del mondo stare.per Corsera/Digital