CORONAVIRUS – RENZI: I MORTI CHIEDONO DI RIAPRIRE

CORONAVIRUS – RENZI: I MORTI CHIEDONO DI RIAPRIRE

A parte la frase che è odiosa, a parte la mancanza totale di rispetto per le vittime di questa tragedia che sta imperversando in tutto il mondo, cerchiamo di trovare una logica in quelle parole:“se i morti di Bergamo e Brescia potessero parlare ci direbbero di riaprire”,parole dette da Renzi nel suo intervento al Senato in risposta alle comunicazioni al Parlamento del PdC Conte. Prima di tutto c’è da chiedersi come mai Renzi cita solo i morti di Bergamo e di Brescia visto che di morti ce ne sono stati in tutta Italia? Forse perché quella zona è altamente industrializzata? A pensar male potrebbe trattarsi di una strizzata d’occhio a Confindustria ma anche al presidente della Regione Lombardia Fontana, anche lui smanioso di riaprire. Ma anche a tutti quegli altri che seguono quella strada, per lo più regioni con a capo suoi alleati “trasversali”, utili per scalzare Conte. Poi come si fa a credere che un nostro parente e/o amico, o noi stessi morti in queste circostanze potremmo lasciare come ultimo pensiero un incitamento a disattendere  precauzioni e cautele per contenere il male e riaprire tutto rischiando poi di fare la stessa nostra fine. E non è tutto, addirittura anche da defunti, ammesso che si potesse farlo, dire le stesse cose pur sapendo la fine che rischierebbero di fare parenti e/o amici, una fine orribile a quanto ci illustrano medici e sanitari che assistono chi è colpito da questo male. E dove la mettiamo la mancanza totale di amore in queste parole, di amore che ogni essere umano nutre per parenti e amici e mai vorrebbero augurare loro di avere il loro stesso tragico destino. No, l’unica logica che deriva da queste parole ci porta a trovare tanta superficialità, mala fede e cinismo nel diffondere convinzioni che incitano a disattendere quelle regole che sono servite per contenere il contagio, con risultati che sono apprezzati anche al di fuori dell’Italia. Cinismo sapendo che c’è chi poi a questo ci crede e lo pone in atto mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri, oltretutto vanificando i sacrifici che tutti abbiamo fatto nel restare chiusi in casa per due mesi ed oltre. Tutto questo allo scopo di raccattare consensi ed attaccare il Governo Conte, come è accaduto e sta accadendo proprio nelle zone citate, ed il peggio è che questo genere di strumentalizzazione avviene sempre e solo sulla pelle del cittadino.