TERTIUM NON DATUR

TERTIUM NON DATUR

Oggi è stata una giornata cruciale per l’atteggiamento che terrò nei confronti di chi mi circonda. La prima cosa che ho dovuto affrontare è stata la richiesta di familiari esterni al mio nucleo di venire a trovare mia suocera, novantenne matriarca del parentado acquisito. Un bel problema, perchè sono al corrente di una eccessiva disinvoltura nei movimenti di alcuni di loro. Poi sono uscito per andare a prelevare contanti al bancomat e ho visto tantissime persone per strada a piedi, la metà delle quali si comportava come se del virus non avesse mai sentito parlare. Ho scritto una breve nota su Facebook e subito i commentatori si sono divisi, da una parte i preoccupati per le riaperture e dall’altra i fenomeni convinti che i comportamenti giusti sono quelli che hanno deciso loro, impermeabili a qualsiasi evidenza scientifica. Per finire è arrivata l’ora di pranzo, anzi dei pranzi che dal mio giardino sentivo svolgersi nelle proprietà circostanti e che comprendevano invitati venuti chissà da dove. A questo punto si impone una scelta. Considerare tutto il resto del mondo come una potenziale minaccia da tenere il più lontana possibile oppure come i più irresponsabili sbattermene i cosiddetti e vada come vada? Alla luce di quanto sopra “Tertium non datur”