FASE 2 SCUOLA: COME E QUANDO? MENTRE IN ITALIA SI STUDIANO DIVERSI ‘SCENARI, IN ALTRI PAESI SI RIAPRE

FASE 2 SCUOLA: COME E QUANDO? MENTRE IN ITALIA SI STUDIANO DIVERSI ‘SCENARI, IN ALTRI PAESI SI RIAPRE

C’è un video che mostra come le scuole cinesi si sono organizzate per la fase due.Un bambino di 6/7anni, zainetto sulle spalle e mascherina, arriva a scuola accompagnato dalla mamma. Ad attenderlo diverse operatrici scolastiche per sottoporlo alla sanificazione/igienizzazione di scarpe, zainetto, mani, nonché il controllo della temperatura e, dalle immagini, sembrerebbe anche di occhi naso e gola, prima di essere accompagnato in classe. Operazione che richiede diversi minuti e che viene ripetuta per ogni singolo alunno. Succederà così anche da noi?Ma quando mai?Con la penuria di personale scolastico che abbiamo(lì, in Giappone, ci sono 5 operatrici solo per la cosiddetta sanificazione all’ingresso, figuriamoci all’interno. Da noi, si può far affidamento su una collaboratrice scolastica per plesso e, quandoè grasso che cola, al massimo due)è alquanto improbabile, se non impossibile. La domanda sorge spontanea:ma quanto dura l’orario di ingresso dopo tutto questo ambaradan? Mentre gli altri Paesi si sono o si stanno attrezzando per riaprire le scuole, in massimasicurezza s’intende, da noi si studiano diversi ‘scenari’.Scenario 1con didattica mista, ovvero metà classe in presenza e metà in teleconferenza;scenario 2,frequenza a giorni alterni;scenario 3con doppi turni ma forse no;scenario 4lezioni all’aperto finché il tempo regge, poi va bene anche la palestra ma solo se c’è o il museo per chi ce l’ha.Scenario 5 didatticain piccoli gruppi ma senza docenti come si fa;scenario 6creazione di nuove aule ma dove e con quali fondi;scenario 7,avanti il prossimo, chi offre di più! Benvenuti nella fase 2.Sempre più convinta che il Miur è il ministero più rognoso che ci sia. Ma soprattutto chedeve ancora nascere un ministro della pubblica istruzione che ci capisca di scuola.Che comprenda i bisogni  formativi e socializzanti di alunni e studenti. Che abbia a cuore bisogni e necessità del personale docente e amministrativo.  E che si adoperi fino all’impossibile per dirottare risorse e far sì che le aspettative diventino fatti concreti. Nell’attesa, studiamo scenari. Hai visto mai?