ODDIO, SONO DIVENTATO RENZIANO?

Capita, o perlomeno dovrebbe capitare a tutti di tanto in tanto di essere d’accordo su qualcosa persino con chi ci è distante mille chilometri per cultura, gusti, orientamenti politici o altro. Tranquillizzati dal fatto che non ci sia alcuna affinità elettiva con chi consideriamo ostile e che spesso disprezziamo, si pone il problema dell’onestà intellettuale. Approvare e sostenere questa casuale buona idea piovuta dal cielo quali che siano le motivazioni oppure metterne in luce gli aspetti peggiori per non rafforzare l’avversario e rischiare di apparire simile a lui? Ho fatto questa scelta moltissimi anni fa decidendo che chiunque mi avvicinasse anche di un solo centimetro ai miei obiettivi avrebbe avuto il mio provvisorio sostegno, e non mi è mai importato un accidente di apparire a seconda dei casi estremista, revisionista, piddino, grillino, renziano e in qualche rarissimo caso persino fascistoide. Questa serena considerazione nasce dalle reazioni ai commenti positivi sulla Bellanova e al suo tentativo di regolarizzazione dei migranti. Non condivido nulla di Renzi e di Italia Viva, ma se ci pensate bene insieme alla Sinistra residua e neppure tutta (andate a leggervi le dichiarazioni di Marco Rizzo), gli odiati renziani sono l’unico partito che non ha mai fatto nulla che potesse nuocere ai migranti. Basta e avanza, e delle ragioni palesi o recondite mi importa zero o anche meno.