SCEGLIAMO NOI LE NOSTRE CONDIZIONALITÀ

Non sapendo più cosa dire contro il Mes dopo la presa di posizione del Commissario Europeo all’economia Gentiloni e del vice presidente dela Commissione Ue Valdis Dombrovskis (“Nessuna condizionalità per la nuova linea di credito dedicata alle spese sanitarie per la pandemia Covid”) i 5 Stelle assestano la loro trincea dietro il termine “inadeguato”. Il Mes è inadeguato, dicono, qualunque cosa questo voglia dire, cioè niente. Forse intendono che i 36 miliardi che l’Italia potrebbe portare a casa con un interesse sul prestito dello 0,1 per cento (cioè nulla) non sono sufficienti per rimettere in sesto la baracca e questo è vero. Ma intanto quei soldi ci sono, sono facilmente accessibili e possono arrivare a giugno, mentre il fantomatico Recovery Fund è ancora, come si dice, a carissimo amico. Che Lega e Fratelli d’Italia sparino a palle incatenate sull’Europa si può anche capire perché lì si vede bene e nemmeno in controluce un progetto di sabotaggio dell’Unione in nome del neonazionalismo autarchico. Si capiscono anche le posizioni contrarie dei seguaci di Alessandro Di Battista nei 5Stelle, (ma quanti saranno mai?) che coltivano un progetto dinamitardo filocinese. Disegno che Di Battista ha esplicitato di recente, con ciò rendendo un pessimo servizio al Movimento (perché ne ha fatto saltare la tradizionale, e forse elettoralmente vantaggiosa, ambiguità), ma un buon servizio alla chiarezza. Ora almeno sappiamo con certezza che Di Battista e dibattistini coltivano sogni autocratici al fianco di Russia e Cina. (E qui c’è ancora da capire quali sono tutte le altre forze industrial – economiche e di pressione geopolitica che spingono in questa direzione). Per rimettere la testa fuori dall’acqua l’Italia ha bisogno di tutto l’aiuto possibile che può arrivare dall’Europa, e non solo in termini finanziari. Immaginare condizionalità di tipo macro economico a fronte di ingenti finanziamenti, per far tornare in rotta a breve termine l’inarrivabile debito pubblico nazionale sarebbe una pessima idea. Tagli pesanti alla spesa pubblica (alla greca, per intendersi) non sono proponibili, soprattutto in un Paese che conosce una pesante frattura nella diffusione del benessere tra Nord e Meridione. Ma un governo e una classe politica che volesse davvero cogliere l’occasione della pandemia per imprimere una svolta radicale alla vita del nostro Paese andrebbe in Europa a negoziare, anzi, a proporre, condizioni innovative e aggressive, tutte dirette al miglioramento strutturale dell’apparato economico e burocratico dello Stato e quindi del debito pubblico.. Le condizionalità a fronte di prestiti e sostegni non sono necessariamente penalizzanti. O meglio, Bisogna vedere per chi lo sarebbero. Accedendo, dopo il Mes, all’ OMT (Outright Monetary Transaction) della Bce, si potrebbero chiedere per esempio di imporre le seguenti condizioni in un ipotetico Memorandum of Understanding: Dovremmo essere noi a chiederlo, condizioni da applicare a noi stessi. 1) Drastica riduzione del contante circolante in Italia, obbligatorietà o imponenti incentivi all’uso dei pagamenti elettronici fino al raggiungimento di una economia “cashless”, e ammodernamento e riforma dell’amministrazione finanziaria.2) Divieto di concessione di aiuti e provvidenze di Stato a aziende con sede legale all’estero (compresi altri paesi dell’Unione) in ragione del fatturato realizzato in Italia.3) Ingenti finanziamenti a sostegno delle forse di polizia impegnate nella lotta alla criminalità organizzata con rafforzamento degli organismi anticrimine comunitari e all’intero apparato giudiziario.3) Promulgazione immediata di una nuova legge sul conflitto di interessi.4) Separazione delle banche d’affari dalle banche commerciali.5) Defiscalizzazione degli investimenti nella Green Economy.6) Rafforzamento dei corpi di ispettorato del lavoro e una offensiva contro il lavoro nero e lo sfruttamento para schiavistico dei lavoratori. Se una eventuale Troika fosse poi incaricata di verificare il rispetto di simili condizioni sarebbe la benvenuta.Io li inviterei tutti a cena.