MI RITROVO DEL “SILENZIO” DI ALDA MERINI

Raccontino della notte. Due mesi fa si sono sono incorporati il silenziatore. Ed in questi sessanta giorni, noi italiani con la testa altrove, preoccupati e in lacrime per le 30.739 vittime (ad oggi) dell’invisibile bastardo, di cui 15.054 in Lombardia, 1.056 in provincia di Cremona, francamente abbiamo apprezzato. Io ho apprezzato. Nella fase 2, è tornata la bagarre. Siamo ripiombati in campagna elettorale. Cari politici di destra, di sinistra non mi interessa, un favore: potete rimettervi il silenziatore? La politica urlata, sguaiata non mi è mai piaciuta. A maggior ragione adesso che il silenzio sta diventando il mio fedele compagno di viaggio. Ho sempre apprezzato il silenzio, l’ho sempre ascoltato. Ho meditato nel silenzio. Ora, più che mai. Parlo il minimo, per necessità auto-certificata dal mestiere. Oggi piove. I giardini davanti alla sala da pranzo- redazione si sono svuotati dopo un fine settimana non dico di assembramenti, ma qualcosa di simile, complice il sole. Oggi piove ed è tornato il silenzio. E come i giardini, mi sono svuotata anch’io. Sarà che l’adrenalina ha mollato, sarà la lacerazione lasciata nella mia anima dalla guerra che abbiamo attraversato e che continuiamo ad attraversare, perché se la curva dei contagi è scesa, gli esperti continuano ad invitarci all’auto responsabilità. Stamattina sono uscita per la spesa quotidiana. C’era ancora il sole, la gente per le strade, mascherata, in fila indiana davanti ai negozi. La mia amata Cremona è tornata a vivere. Ed è una bella notizia. Eppure io oggi rimpiango il deserto. Sono svuotata. Pare che non sia la sola a sentirmi così. «Idem. È la nuova epidemia», mi scrive un amico. Faccio un mini sondaggio telefonico. Voglio capire se questo stato d’animo sia solo affar mio. Scopro che l’apatia ha contagiato molti. I due mesi di lockdown, tra ansie e pianti, forse ci hanno messo ko. Non nel fisico, ma a livello psicologico. Gli esperti della mente ci avevano avvisato. Oggi va così. Vi lascio con una poesia sul silenzio di Alda Merini. La trovo bellissima. «Ho bisogno di silenzio come te che leggi col pensiero, non ad alta voce, il suono della mia stessa voce sarebbe rumore, non parole, ma solo rumore fastidioso che mi distrae dal pensare. Ho bisogno di silenzio. Esco per strada e le solite persone che conoscono la mia parlantina disorientate dal mio rapido buongiorno, chissà, forse pensano che ho fretta. Invece ho solo bisogno di silenzio tanto ho parlato troppo, è arrivato il tempo di tacere, di raccogliere i pensieri allegri, tristi, dolci, amari, ce ne sono tanti dentro ognuno di noi. Gli amici veri, pochi, uno? Sanno ascoltare anche il silenzio, sanno aspettare, capire. Chi di parole da me ne ha avute tante e non ne vuole più, ha bisogno, come me, di silenzio». Scusate il disturbo.