ORA SALVIAMO SILVIA ROMANO DA FELTRI E SALLUSTI

ORA SALVIAMO SILVIA ROMANO DA FELTRI E SALLUSTI

Alcune, in verità forse centinaia,reazioni sui sociale ititoli dei giornali salvinianiportano a due considerazioni. La prima è che ci sono concittadini con cui non si può prendere neppure il caffè. Mi auguro che i genitori, finita la quarantena, portinoSilvia Romanolontano. Moltiex rapitisi sono allontanati sia fisicamente sia daimediaper non esser sottoposti a un trattamento da parte di una fetta dellaopinione pubblicache, percrudeltà, assomiglia a quella dei suoi rapitori.Noi che restiamo e che siamo felici per Silvia e che vogliamo sapere di lei quello che lei avrà voglia di dirci, dovremo convivere con italiani, nostri vicini di casa, nostri concittadini, “nostri” insomma, da cui vorremmo tenerci lontani e che cifanno schifo. Sarà che invecchiando ho un ricordo edulcorato del passato e anche degliscontri politici del passato, mi riferisco a quelli verbali perché gli altri, che spero non tornino, fanno orrore, ho in mente le cosacce che ci dicevamo non solo noicomunisticontro ifascistie viceversa, ma anche gli improperi che idemocristianici lanciavano contro essendo essi stessi nel nostro tiro. Ilsalto di qualità negativodi questa nostra stagione è che non sembra essercilimite alla sconcezza. La gara è a chi la spara più grossa. La cosa non riguarda solo il caso di Silvia. Persino un giornalista relativamente moderato comeStefano Zurlomette o accetta che sia messo in capo a un suo articolo untitoloin cui si dice che questogovernocolpisce gli imprenditori e favorisce i mafiosi. Da anni non c’è un limite all’offesa politicae lasinistra giustizialista(quella che si è angosciata per loscontro Bonafede-Di Matteo)porta unagrave responsabilitàper aver corroso lavita pubblicacon la distruzione sistematica e personale di qualunque avversario, anche dell’ex amico. Si può tornare indietro? No. Ricostruire unanuova umanitàè impresa pressoché impossibile a meno che nellenuove generazioninon nasca un sentimento in cui passioni anche controverse siano unite dallavoglia di convivenza.Lecolpe della sinistra,perché la sinistra ha delle colpe, ha sempre delle colpe e preferisco dirle io piuttosto che lasciare questo terreno ad altri, è di aversottovalutato questa degenerazioneche in parte nasceva anche al proprio interno. Non si è aperta unabattaglia culturalead alzo zero contro chi praticava laviolenza verbale, si trattasse diUmberto Bossio del giornalista legato alle procure. Via via questo corso d’acqua si è fatto limaccioso, è diventato impetuoso, ha fatto nascerepartiti politiciche oggi raccolgono gran parte delvoto degli italiani. Silvia nella sua generosità, nella sua ingenuità in questo mondo è tornata. È sempre unmondo miglioredi quello dei suoi rapitori, ma non sarà il mondo della suaserenità. Quella dovrà procurarsela da sé, perché, dopo essersi difesa dai rapitori, ora dovrà difendersi daVittorio Feltri,Alessandro Sallustie accoliti.