12MAGGIO GIORNATA DELL’ INFERMIERE

12MAGGIO GIORNATA DELL’ INFERMIERE

Le infermiere e gli infermieri non sono né eroi né supereroi.Sono lavoratrici e lavoratori seri e coscienziosi fino ieri considerati e trattati come un costo se dipendenti pubblici, manodopera da sfruttare se privati. Sono stati accusati di essere lavativi e menefreghisti, sono stati precarizzati e sottopagati. Sono stati ignorati dai mass media e dall’instupidimento generale che indicava vuoti venditori di sciocchezze on line come esempio di intraprendenza. Poi con la pandemia tutti i valori distorti di questa società sono stati ribaltati; e un’infermiera improvvisamente diventava più importante di un consulente finanziario. E assieme agli infermieri tante categorie di lavoratori prima ignorati e disprezzati, nel senso letterale di considerati di poco prezzo, sono improvvisamente diventati di valore, essenziali come si è detto. Operai, autisti, facchini, commesse, addetti alle pulizie, braccianti, sono apparsi per quello che sono sempre: le colonne portanti della società, che potrebbe fare a meno dei banchieri, ma non di loro.Ora che l’economia riparte, tutti questi lavoratori essenziali, dietro i quali molte imprese hanno nascosto e protetto i loro affari, dovrebbero tornare nell’ombra sociale nella quale erano relegati, a parte i ringraziamenti di rito. Eh no, c’è un modo non ipocrita di ricordare il lavoro indispensabile dell’infermiere, oltre la giornata mondiale dedicatagli il 12 maggio. Assumetene tante e tanti, in Italia ne mancano almeno 50000, in modo da non ammazzare di fatica quelli che sono al lavoro. E assumeteli con contratti a tempo indeterminato e non come precari. E pagateli come dicono le vostre parole d’elogio, non dico come eroi, ma almeno come professionisti di valore quale sono. Ed infine fate in modo che il servizio pubblico e non il profitto privato comandino nella sanità, perché solo così il lavoro disinteressato di tutto il personale sanitario potrà dare il meglio.Ecco, non date medaglie, ma risorse, contratti, diritti, rispetto a coloro che avete chiamato eroi.