SALVINI E MELONI PENSANO SOLO AI LORO INTERESSI. NON ALL’ITALIA

Il fatto che Salvini e Meloni ieri abbiano annunciato una manifestazione per il 2 giugno, mi ha sinceramente scosso. E, badate bene, non lo dico retoricamente: lo dico perché è vero. Scosso perché quell’annuncio ha nuovamente mostrato a me, e a milioni di italiane e italiani come me, l’esistenza di una politica – perdonatemi il termine – “cattiva”. Non nel senso di malvagia, attenzione. Ma nel senso di fatta male, deviata. Fatta male e deviata perché categoricamente avulsa al compito primario della politica stessa: la mediazione per il cambiamento volto al benessere collettivo, comune. Al progresso della società, indipendentemente se su direttrici di sinistra o destra. Estranea a tutto questo, e indirizzata invece verso un solo obiettivo: il proprio interesse. Una politica che smette quindi di essere partitica o anche solo associativa e diventa tribale, clanistica. Che diventa mezzo per un gruppo di persone guidato da un “capo”, un “capitano” per accrescere il proprio consenso, il proprio potere. Obiettivo per il quale è disposta a sacrificare tutto il resto. Perché organizzare una manifestazione il 2 giugno, quando ancora non si sa – neanche lontanamente – come andranno i prossimi giorni in materia di contagio, è specchio di questa “politica tribale” disposta a mettere a repentaglio la sicurezza delle persone pur di crescere nei sondaggi. Tutto questo, sì, mi ha allora scosso. Perché quella non è mai stata la mia politica. Che tra mille tra mille difetti, non avrà mai quello che per alcuni tra lor signori sovranisti è invece un pregio: lo stomaco di mettere il consenso, uno zero virgola in più nei sondaggi, di fronte a qualunque cosa.