LA BATTAGLIA DI BRUXELLES

LA BATTAGLIA DI BRUXELLES

L’ho scritto più volte, nelle scorse settimane: in Europa la vera sfida non è sul Mes propriamente detto (ovvero, i 35-37 miliardi da spendere solo per la sanità) ma sul Recovery Fund. Cioè sul denaro che potrebbe essere investito nei diversi Paesi per rilanciare l’economia devastata dalla pandemia. E lì, quel che succede lo racconta bene Fubini sul Corriere. Il Fund doveva avere una dote di 1000 miliardi, i Paesi “frugali” vogliono scendere a 350, per di più sottoposti a rigorose condizioni. Il tutto mentre la sola Germania mette in campo 1000 miliardi per la propria ripresa. Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda tratteranno, ovviamente. Qualcosa spunteranno. Ma questa è l’aria che tira. E il ritardo che la Von der Leyen (presidente della Commissione Europea) sta accumulando nel presentare il piano del Recovery Fund, dimostra che gli ostacoli sono molti e importanti. Ovvio che il nostro orizzonte resta l’Europa. Sapendo, però, che l’interesse nazionale sarà magari una bestemmia per noi ma non lo è per tanti altri.