TAV, ANCHE L’EUROPA SVELA L’INGANNO

La Torino-Lione è soprattutto un gigantesco tunnel italo-francese tra le stazioni di Bussoleno e Saint Jean de Maurienne: 57,5 km a doppia canna, complessivamente 114 km totali, per un costo di 9,6 miliardi, di cui l’Italia si accolla, in base ad accordi presi dal governo Berlusconi ben il 78%, malgrado che per due terzi il tracciato sia in territorio francese. L’Unione Europea dovrebbe finanziare il 50% ma vorrebbe anche vederci chiaro e qui il dossier, rispetto alla stima originaria di 5,2 miliardi, avrebbe fatto emergere che i costi sarebbero saliti dell’85%.Quasi il doppio rispetto ad altre grandi opere Europe esaminate che sarebbero cresciute nello stesso periodo di tempo del 45%.Il rapporto prende in considerazione la questione legata all’inquinamento e sfata il mito che complessivamente l’opera contribuisca a ridurre l’inquinamento. Il rapporto spiega: “La costruzione di nuove grandi infrastrutture di trasporto è una fonte rilevante di emissioni di CO2 – e si legge – mentre i vantaggi ambientali dipendono dal volume di traffico trasferito da altri modi di trasporto più inquinanti” ed ecco il punto legato alle stime di traffico futuro, “Visto che il trasferimento modale è stato molto limitato in Europa negli ultimi 20 anni, vi è un forte rischio che gli effetti positivi siano sovrastimati”.I lavori nella costruzione avranno certo anche un effetto devastante come sempre accade nei casi di grandi opere così impattanti.Nel caso specifico la stessa impresa costruttrice, la italo-francese Telt, avrebbe stimato in un documento del 2012 riportato da Il Fatto che costruire la Tav genererà ben 10 milioni di tonnellate di CO2.Secondo gli esperti consultati dalla Corte dei conti Ue, a causa delle stime di traffico al ribasso, “le emissioni di CO2 saranno compensate solo 25 anni dopo l’entrata in servizio dell’infrastruttura” ma, “la previsione dipende dai livelli di traffico: se raggiungono solo la metà di quelli previsti, occorreranno 50 anni dall’entrata in servizio prima che le emissioni di CO2 prodotte dalla sua costruzione siano compensate”. La questione della stima di traffico alla base dell’opera diventerebbe fondamentale perché il senso dei lavori era legato a quella visione di crescita.Oggi sono “troppo ottimistiche”: nel vecchio tracciato del Fréjus ferroviario passano, prima della pandemia, 3 milioni di tonnellate di merci, mentre le stime dell’Osservatorio Tav parlano di 24 milioni di tonnellate nel 2035, “otto volte i flussi attuali”.Sembra di leggere una grave accusa di limiti : “Alcune previsioni sono state molto semplicistiche, con tassi di crescita che rimangono costanti nel tempo – dice l’Eca –. Le previsioni non sono sempre state aggiornate, e di solito non sono state riviste per tener conto dei ritardi verificatisi”.Unica soluzione, unico rimedio secondo i tecnici Ue, per giustificare l’opera potrebbe esser il trasporto di passeggeri, si pensa a 9 milioni di persone l’anno, ma “il bacino di utenza è troppo poco numeroso per assicurare una sostenibilità a lungo termine”. Non solo, non ci sarebbero certezze neppure sulla data del fine lavoro che era stabilita per il 2030. Dalla Corte dei conti Ue, dal suo nuovo report, emergerebbe come del tutto “probabile che il Lione-Torino non sarà pronto per quella data, poiché il termine ultimo attuale per il completamento lascia solo un piccolo margine per potenziali ritardi, mentre l’azione co-finanziata dall’Ue per quest’opera aveva già subìto ritardi di attuazione dopo che era stato fissato il termine ultimo”. Un ritardo di 15 anni rispetto a quello previsto, non c’è male per un’opera fondamentale ed irrinunciabile per salvare l’economia del Paese. Un documento davvero rivelatore di limiti evidenti che qualcuno potrebbe dire di esser stato scritto dai No Tav della Val di Susa.Ed invece arriva da quelle stesse istituzioni europee che sembrano rendersi reso conto solo adesso di esser cadute in una delle tante trappole architettate da un mondo che mira solo al proprio profitto senza badare troppo alle reali necessità, ai danni ambientali ed alle persone.