FEMMINICIDI QUOTIDIANI. IL DOLORE DELLE DONNE.
Non si sa più per cosa disperarsi. Hai ancora sul cuore il macigno per l’ultima ragazzina che non diventerà mai donna, che vieni sommersa da una gragnola di altre tragedie, un bambino bellissimo che nasce abbandonato, un altro bambino bellissimo che muore dimenticato.. E il dolore non è un chiodo che si schiaccia e scompare se ne arriva un altro, il dolore si assomma. Ma oltre la sofferenza, c’è un pericolo che si chiama abitudine, che confina con l’assuefazione, che porta alla rassegnazione.. Certo, non si può protestare contro il dolore, ma lavorare per cambiare certa cultura che porta a questi e altri danni, sì. Le donne che hanno il cuore piccolo come il mio nel sentire al Telegiornale che l’ennesimo uomo uccide l’ennesima donna, se sono madri di figli maschi se lo ricordino sempre, a ogni parola che esce dalle loro bocche, anche quando i bambini sono piccolissimi. Una frase che per noi è una battuta innocua, nel cervello plastico di un bimbo si incista per sempre, senza i filtri adulti dell’ironia e dell’iperbole. “Chissà quante fidanzatine avrai..” o “Queste sono cose da femminucce..” dà connotazioni negative e gregarie al mondo femminile, che possono essere trampolini per quei comportamenti che purtroppo conosciamo bene. Non è un’opinione, sono le indagini scientifiche a dircelo. Così come l’esempio che dà una madre nell’occupare il suo posto in casa, sarà l’impronta che il suo bambino percorrerà per tutta la vita. Sì, ancora una volta la responsabilità e il lavoro più pesante è sulle nostre spalle.. siamo noi donne che forgiamo il mondo. E più ne saremo coscienti, più il mondo potrà migliorare.
